16/07/2020 |
Se teniamo conto della complessità della crisi ecologica e delle sue molteplici cause, dovremmo riconoscere che le soluzioni non possono venire da un unico modo di interpretare e trasformare la realtà. È necessario ricorrere anche alle diverse ricchezze culturali dei popoli, all’arte e alla poesia, alla vita interiore e alla spiritualità. Se si vuole veramente costruire un’ecologia che ci permetta di riparare tutto ciò che abbiamo distrutto, allora nessun ramo delle scienze e nessuna forma di saggezza può essere trascurata, nemmeno quella religiosa con il suo linguaggio proprio. Inoltre la Chiesa Cattolica è aperta al dialogo con il pensiero filosofico, e ciò le permette di produrre varie sintesi tra fede e ragione. (LS 63)
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02/07/2020 |
Questa sorella (ndr la terra) protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra (LS2)
Ho voluto sottolineare non tanto la coscienza del grido di soffernza che sale dalla terra, animali e popoli. Proviamo invece a considerare che c'è un modo di pensare e di agire che ci pone in un certo modo davanti alla 'natura': da predatori. Tutta questa lettera che andremo a commentare ci dovrebbe mettere un po' in discussione e chiederci: qual'è il modo migliore di essere davanti alla 'natura'? Qual'è il modo 'ordinato', 'equilibrato', 'armonico', 'buono', 'morale', 'santo'... di stare in mezzo alla 'natura'?
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29/06/2020 |
«Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba». (LS1)
Come chiamare il pianeta su cui viviamo? Terra, mondo, ambiente, natura...? Perchè non chiamarlo 'nostra casa comune'?! C'è l'idea di qualcosa di bello, che ci appartiene e a cui apparteniamo. C'è l'idea di qualcosa di vitale, nel quale vivo e cresco. C'è l'idea delle cose preziose, che mi stanno a cuore e che vanno custodite. C'è l'idea di una qualcosa che viene ereditato dai nostri antenati e trasmesso ai nostri figli. C'è l'idea di memorie e sapienze importanti, da ricordare e da tramandare.
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30/05/2020 |
Buongiorno a tutti! Il
sentiero che ci resta da percorrere sul nostro cammino di questa settimana è
quello del sacrificio. Cosa intendiamo quando parliamo di sacrificio e di
Liturgia?
Il Catechismo della
Chiesa cattolica ci sarà ancora utile. Leggiamo:
«Assiso
alla destra del Padre » da dove effonde lo Spirito Santo nel suo corpo che è la
Chiesa, Cristo agisce ora attraverso i sacramenti, da lui istituiti per
comunicare la sua grazia. (...) Nella liturgia della Chiesa Cristo significa e
realizza principalmente il suo mistero pasquale. (...) Gesù muore, è sepolto,
risuscita dai morti e siede alla destra del Padre “ una volta per tutte”»[1]
Quindi, «il sacrificio
redentore di Cristo è unico, compiuto una volta per tutte. Tuttavia è reso
presente nel sacrificio eucaristico della Chiesa»[2].
Parliamo di « Santo
sacrificio perché attualizza l'unico sacrificio di Cristo Salvatore»[3]
e tutti noi che formiamo la Chiesa partecipiamo a questo sacrificio chiamato «
santo sacrificio della
Messa, « sacrificio di lode » (Eb 13,15), sacrificio spirituale,
sacrificio puro e
santo, poiché porta a compimento e supera tutti i sacrifici dell'Antica
Alleanza.»[4]
È per questo che la
nostra partecipazione alla messa è importante. Siamo partecipanti pienamente. Perciò
dobbiamo andare con tutto il nostro cuore per proclamare con fede, con forza,
con amore, con gioa ciò che Cristo ha fatto per noi.
Domani, fratelli e
sorelle, corriamo insieme in chiesa per celebrare il nostro Dio! Vieni Spirito
Santo, fa di noi dei testimoni della Buona Novella del Cristo vivente. Amen.
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28/05/2020 |
IL RIPOSO
Oggi parleremo del
riposo. Prima, vediamo il riposo divino.
Il libro della Genesi ci
dice che alla fine del sesto giorno, Dio
vide quanto aveva fatto, ed ecco, era
cosa molto buona
Poi, “Dio, nel settimo giorno, portò a compimento
il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che
aveva fatto. 3Dio benedisse
il settimo giorno e lo consacrò, perché
in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.”
Anche la lettera agli
Ebrei “... nel settimo giorno Dio si
riposò da tutte le sue opere”.
Quindi, Dio,
dopo la creazione si riposa, contemplando la bellezza del suo lavoro e ci
invita, anche noi a riposarci la domenica.
Perché?
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Primo per contemplare anche noi le opere di Dio e rallegrarcene.
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Poi perché possiamo riposarci da ogni lavoro della settimana che
abbiamo fatto.
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Quindi, per lasciare Dio fare crescere il frutto del nostro
lavoro
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E perché entrassimo già nel
riposo di Dio per riposarci in Lui
e poter accogliere ciò che Lui vuole per noi.
E come la
Santa Trinità si compiace in se stessa, anche noi possiamo gustare il piacere
di vivere insieme con la nostra famiglia : figli, genitori, amici, ospiti...
In questa
settimana in cui aspettiamo la venuta dello Spirito Santo a Pentecoste,
prepariamoci ad accogliere i suoi doni per
condividerli intorno a noi.
Buon riposo e a domani!
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