"Il Padre mio opera sempre e anch'io opero" |
18/03/2015 |
[...] La mano di Dio regna sempre sui suoi e li conduce per una strada che essi ignorano. Tutto ciò che essi possono fare è credere; quello che non vedono ora lo vedranno più tardi. E con questa fede sono collaboratori dell'opera di Dio.
Se osserviamo come si comportava il Salvatore nella vita mortale, vediamo che volontariamente nascondeva la sua identità di Figlio di Dio e allo stesso tempo la manifestava. Sembra che abbia voluto che se ne potesse gioire, ma non sul momento - come se le sue parole, già vere, dovessero attendere un certo tempo per essere completamente chiare, attendere la sua venuta, che darà piena luce a Cristo e alle sue parole. ... Era fra i discepoli "come colui che serve" (Lc 22,17). Appare chiaro che, solo dopo la resurrezione e soprattutto dopo l'ascensione, quando è sceso lo Spirito Santo, gli apostoli hanno capito chi era colui che era stato con loro...
Più volte nella Scrittura come nel mondo, non vediamo la presenza di Dio quando è con noi, ma solo dopo, guardando indietro, comprendiamo quanto è avvenuto prima... Che meravigliosa provvidenza, che si fa così silenziosa, mentre è contemporaneamente così efficace, costante e soprattutto infallibile! E' ciò che è totalmente sconcertante per il potere di satana, incapace di discernere la mano di Dio all'opera nello svolgersi delle cose...; i suoi molti mezzi non servono a nulla di fronte al silenzio maestoso e sereno, alla calma imperturbabile e santa che regna nella provvidenza divina...
La mano di Dio regna sempre sui suoi e li conduce per una strada che essi ignorano. Tutto ciò che essi possono fare è credere; quello che non vedono ora lo vedranno più tardi. E con questa fede sono collaboratori dell'opera di Dio.
Beato John Henry Newman (1801-1890), sacerdote, fondatore di una comunità religiosa, teologo
Discorso « Christ Manifested in Remembrance », PPS t. 4, n°17
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