Com'è difficile imparare a riposare! |
20/05/2015 |
Una chiave della fecondità sacerdotale sta nel come riposiamo e nel come
sentiamo che il Signore tratta la nostra stanchezza. Com'è difficile imparare a
riposare! In questo si gioca la nostra fiducia e il nostro ricordare che anche
noi siamo pecore e abbiamo bisogno del pastore che ci aiuti.
So riposare ricevendo l'amore, la gratuità e tutto l'affetto che mi dà il popolo fedele di Dio? O dopo il lavoro pastorale cerco riposi più raffinati, non quelli dei poveri ma quelli che offre la società dei consumi? Lo Spirito Santo è veramente per me "riposo nella fatica", o solo Colui che mi fa lavorare? So chiedere aiuto a qualche sacerdote saggio? So riposare da me stesso, dalla mia auto-esigenza, dal mio auto-compiacimento, dalla mia auto-referenzialità? So conversare con Gesù, con il Padre, con la Vergine e san Giuseppe, con i miei Santi protettori amici per riposarmi nelle loro esigenze - che sono soavi e leggere -, nel loro compiacimento - ad essi piace stare in mia compagnia -, e nei loro interessi e riferimenti - ad essi interessa solo la maggior gloria di Dio - ...? So riposare dai miei nemici sotto la protezione del Signore? Vado argomentando e tramando fra me, rimuginando più volte la mia difesa, o mi affido allo Spirito Santo che mi insegna quello che devo dire in ogni occasione? Mi preoccupo e mi affanno eccessivamente o, come Paolo, trovo riposo dicendo: «So in chi ho posto la mia fede» (2 Tm 1,12)?
Papa Francesco
(Santa Messa del Crisma nella Basilica Vaticana
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