Inno antico per il sabato Santo |
07/06/2015 |
Oggi abbiamo contemplato sull'altare il nostro Signore Gesù Cristo.
Oggi ci siamo nutriti del carbone ardente (Is 6,6), all'ombra del quale cantano i Cherubini.
Oggi abbiamo sentito la voce potente e dolce dirci:
Questo corpo brucia le spine dei peccati, illumina le anime degli uomini.
Questo corpo: la donna che aveva perdite di sangue l'ha toccato ed è stata liberata dalla sua infermità.
Questo corpo: alla sua vista la figlia della Cananea è stata guarita.
Questo corpo: la peccatrice si è avvicinata, con tutta la sua anima, ed è stata liberata dal fango del suo peccato.
Questo corpo: Tommaso l'ha toccato e l'ha riconosciuto: «Mio Signore e mio Dio».
Questo corpo, grande e altissimo, è il fondamento della nostra salvezza.
Un tempo colui che è il Verbo e la Vita ci dichiarò:
«Questo sangue è stato versato per voi ed è stato dato per la remissione dei peccati».
Abbiamo bevuto, carissimi, il sangue santo e immortale.
Abbiamo bevuto, carissimi, il sangue che è uscito dal fianco del Signore,
che guarisce ogni malattia, che libera tutte le anime.
Abbiamo bevuto il sangue per mezzo del quale siamo stati riscattati.
Siamo stati riscattati e istruiti, siamo stati illuminati.
Guardate, fratelli, quale corpo abbiamo mangiato!
Guardate, figlioli, quale sangue ci ha inebriati!
Guardate l'alleanza conclusa col nostro Dio, per paura di arrossire, nel giorno terribile, nel giorno del giudizio (cfr 1 Cor 11,29).
Chi è in grado di glorificare il mistero della grazia?
Siamo stati ritenuti degni di partecipare al dono.
Vigiliamo fino alla fine, per sentire la sua voce beata, dolce e santa:
«Venite benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi» (Mt 25,34)...
Carissimi, celebriamo le meraviglie del battesimo di Gesù (cfr Mtc 10,38),
la sua santa e vivificante risurrezione,
grazie alla quale la salvezza è stata data al mondo.
Tutti ne aspettiamo il compimento beato,
nella grazia e nella benevolenza del nostro Signore Gesù Cristo:
a lui sono la gloria, l'onore e l'adorazione.
Inno antico per il sabato Santo
Borgia, Frammenti eucaristici antichissimi, p. 46-50
|