Molti non cessano di dire: « Se avessimo vissuto al tempo degli apostoli, se fossimo stati considerati degni di vedere il Cristo come loro, saremmo anche noi divenuti dei santi, come loro ». Non sanno che è lo stesso, colui che parla, ora come allora, in tutto l'universo... Sicuramente, la situazione attuale non è simile a quella di allora. Ma è la situazione di oggi, di ora, molto più felice. Essa ci conduce più facilmente ad una fede e ad una convinzione più profonde che il fatto di averlo visto e sentito allora, fisicamente.
Allora, infatti, appariva uomo, un uomo di umile condizione; ora,
invece, ci è predicato come vero Dio. Allora frequentava fisicamente i
pubblicani e i peccatori e mangiava con loro (Mt 9,11). Ora, invece,
siede alla destra di Dio Padre (Mc 16,19), mai separato da lui, in
nessun modo... Allora, anche la gente di bassa condizione lo disprezzava
dicendo: « Non è costui il figlio di Maria e di Giuseppe, il
carpentiere? » (Mc 6, 3 ; Lc 1, 23) Ora invece, i re e i principi lo
adorano come Figlio del vero Dio, e vero Dio lui stesso... Allora lo
consideravano un uomo corruttibile e mortale come tutti gli altri. Lui
che è Dio senza forma e invisibile, ha ricevuto senza subire né
alterazione, né cambiamento, una forma in un corpo umano ed è apparso
totalmente uomo, senza mostrare niente di più degli altri uomini. Ha
mangiato, bevuto, dormito, sudato e si è affaticato. Ha fatto tutto ciò
che fanno gli uomini, eccetto il peccato.
Era una gran cosa
riconoscere e credere che un tale uomo era Dio, colui che ha fatto il
cielo stesso, la terra e quanto contengono... Dunque, chi oggi ascolta
ogni giorno Gesù proclamare e annunciare attraverso i santi vangeli la
volontà del Padre suo benedetto, senza obbedirgli con timore e tremore e
senza osservare i suoi comandamenti, non avrebbe accettato neppure
allora di credere in lui.
Simeone il Nuovo Teologo (ca 949-1022), monaco greco
Catechesi, 29; SC 113, 164ss
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