CAMPO
DI LAVORO A TANGUIETA (Benin)
Come
ogni anno a febbraio il Comitato di Amicizia organizza un campo di
lavoro in Africa. Quest'anno era pronta una squadra di 7 elementi,
disposti ad operare per due settimane in Burkina Faso e Benin, per lo
sviluppo dei progetti agricoli in corso di realizzazione.
L'attentato
di Ouagadougou, che ha causato la morte di 29 persone, in maggioranza
straniere, di 18 nazionalità diverse, ha bloccato la partenza. Gli
amici che in Burkina attendevano il nostro arrivo ci hanno telefonato
pregandoci di non partire, perché gli attentatori che erano riusciti
a fuggire ed i loro fiancheggiatori si erano sparsi sul territorio.
Vari sono stati arrestati nei giorni successivi, ma a distanza di
varie settimane la situazione non è ancora ritornata tranquilla.
Non
potevamo però non partire per il Benin. A Tanguieta era stato
inviato un trattore e vario macchinario, che era in attesa di essere
messo in funzione, ed il personale locale ci attendeva per essere
istruito sul suo uso.
Ho
chiesto a Luigi Tomba se era disposto ad accompagnarmi. E' un
volontario di Modigliana, esperto in vari settori, fra i quali la
meccanica, che ha lavorato per oltre 10 anni in Cameroun e Costa
d'Avorio. Avuto il suo assenso, abbiamo fatto il programma di
viaggio, presi i biglietti e siamo partiti.
Raggiunto
l'aeroporto di Cotonou con un volo di Air Maroc, ad attenderci
abbiamo trovato Don Antoine de Oliveira, ben conosciuto anche a
Faenza, Modigliana e S. Martino in Gattara. Egli ha affidato la
propria auto ad un suo amico ed immediatamente siamo partiti verso il
Nord, per raggiungere Tanguieta, Il viaggio ha subito numerosi
intoppi. Prima, un blocco causato da dimostranti che pretendono
ancora il risarcimento per l'esproprio dei terreni e l'abbattimento
della casa , a causa della realizzazione della strada che stavamo
percorrendo. Dopo un tempo di attesa, un mezzo militare è giunto a
sirene spiegate ed allora i dimostranti hanno tolto il blocco. Il
nostro autista è riuscito ad infilarsi nel varco aperto, prima che
venisse di nuovo chiuso. Successivamente, i buchi sulla strada, a
volte anche profondi, hanno rallentato moltissimo l'andatura. Nel
tardo pomeriggio siamo comunque giunti a destinazione e Luigi,
immediatamente, ha visionato il trattore e mostrato a Dominique, il
giovane che ha il compito di guidarlo, come
dovrà fare i vari
controlli di routine. Questi ha smontato e rimontato varie volte i
filtri olio, gasolio ed aria, per prendere dimestichezza.
Al
mattino abbiamo iniziato la revisione della seminatrice, cosa che ha
messo a dura prova le capacità tecniche di Luigi. Dopo tre giorni di
duro lavoro, sotto gli occhi vigili di Dominique che non si perdeva
alcun movimento delle nostre mani, abbiamo potuto agganciare la
macchina al trattore ed esperimentare se essa è in grado di seminare
regolarmente. Grande è stata la soddisfazione di Luigi e nostra ed
anche quella di Sr. Agnes, perché tutto funzionava e potrà
celermente procedere alla semina dei terreni destinati alla
coltivazione del granturco.
Più
complicato è stato risolvere il problema di revisionare l'impianto
elettrico del rimorchio agricolo. Esso è usato ed al momento del suo
acquisto in Italia avevamo notato che mancavano i fanali sul retro e
la presa sul davanti era rotta. Non avevamo dato importanza alla
cosa, perché sapevamo che esso veniva usato di giorno ed in
campagna. Sr. Agnes invece ci ha detto che pensa di usarlo anche per
piccoli trasporti di materiale e quindi il trattore ed il rimorchio
dovranno percorrere strade con traffico normale. Sarebbe pericoloso
che il mezzo procedesse senza i fari sul retro. Un ragazzo si è
recato a Djougou, distante 150 Km ed ha trovato quanto occorreva,
vale a dire un cavo con due prese: una da collocare sul trattore e
l'altra accanto al timone del rimorchio. Siamo poi ricorsi alle
capaci mani di un lattoniere del luogo, il quale lavorando un pezzo
di una vecchia auto ha creato due sostegni per i fari. Duro e lungo è
stato il lavoro di Luigi per individuare e separare i vari cavi,
perché chi aveva eseguito l'impianto non si era preoccupato di tener
conto dei differenti colori della guaina. Alla fine, anche i fari
hanno funzionato alla perfezione.
Siamo
poi passati a provare il trinciaerba sul campo, per mostrare a
Dominique come e dove usarla. Essendo in stagione secca, ben presto
una nuvola di polvere ha avvolto il trattore e chi lo guidava. Per
oltre un'ora è continuato l'esperimento e Dominique ha potuto
rendersi conto di come dovrà usarla per evitare rotture. Sa bene che
se non la userà con attenzione, dovrà completare manualmente la
liberazione del terreno dagli arbusti e questo gli costerà molta
fatica e tempo.
Ora
la Comunità NDA di Tanguieta potrà coltivare il terreno che ha
acquistato e ricavarne quanto le occorre per nutrire se stessa, le 24
ragazze ospiti del suo Focolare ed anche distribuire cibo ai poveri
che bussano alla sua porta.
Luigi,
completata l'opera di revisione degli attrezzi, non si è seduto a
riposare. Ha iniziato a revisionare porte che non si chiudevano bene,
serrature che mal funzionavano, prese elettriche con fili staccati,
ecc. ecc. Veramente si è dimostrato un volontario perfetto per
l'Africa.
Raffaele
Gaddoni
Presidente del Comitato di Amicizia
Raffaele Gaddoni e Luigi Tomba in Benin alle prese con la regolazione della seminatrice
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