ESERCIZI SPIRITUALI NEL QUOTIDIANO / 4 DAVANTI AL DOLORE
"Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strapparono la barba, non ho sottratto la faccia agli insulti, agli sputi": non è solo la violenza fisica, ma la violenza fisica che passa attraverso una violenza umiliante (la barba strappata, gli sputi, gli insulti); la violenza umiliante è violenta due volte, ti distrugge il fisico e la tua dignità di persona e così riesce a ucciderti due volte.
SOFFERENTE PERCHE' PERSEGUITATO...?
Oggi si ascolta di violenze subite per la propria fede... come nei primi secoli. Ma in contesti lontani da qui. E noi? Ho ascoltato di persone criticate per la loro onestà nel lavoro, perché facevano semplicemente il loro dovere. Persone criticate perché oneste nei conti... Per non dire che chi si schiera con il debole o sostiene battaglie ideli viene subito criticato come sognatore, utopista, per non dire, stupido e infantile. In certe zone d'Italia ormai se uno si candida a sindaco rischia perché si scontra con i poteri forti e contro le mafie.... L'elenco potrebbe continuare. Ma che deve fare il servo di Cristo? Starsene nel suo caldo letto a dormire ... sicuramente pregando?
O PERCHE' ACCETTA LA SOFFERENZA....?
Il servo sofferente come Cristo è uno che nell'orto degli ulivi ha detto: Padre che passi questo calice ma sia fatta non la mia ma la tua volontà. Egli ha sofferto accettando un percorso che si era fatto irto e sassoso. Così Cristo ci ha amato fino in fondo!
Così noi come servi possiamo accettare situazioni di fatica e dolore. Anche noi sappiamo che Dio non ha tolto la sofferenza, non l'ha nemmeno tanto spiegata: egli l'ha abitata con la sua presenza. Non la volevi? Volei capire? Invece no. Niente. Noi pensiamo che ci sia una sofferenza da accettare per stare con Cristo Crocifisso.
PER CONDIVIDERE LA SOFFERENZA DEGLI UOMINI!
Il cristiano si trova solidale col dolore dell' uomo perché li abita il proprio Signore Crocifisso.
Egli si fa sofferente per essere vicino all' uomo sofferente.
Sentiamo di dovere essere dei ‘guaritori feriti' per poter curare i feriti. Noi scopriamo che nella nostra esperienza di sofferenza diventa condizione per capire il dolore altrui ei sollevarlo.
Sentiamo di doversi preoccupare delle persone, portando un po' dei loro mali e così liberarli. In questo modo sentiamo il peso in noi. Ma in questo modo diventiamo redentori.
Madre Teresa di Calcutta, don Oreste Benzi e tanti altri... sono modelli di questa condivisione e redenzione dell'uomo sofferente.
|