26/03/2017 |
LETTERA AL DJ FABO. «Mi chiamo Matteo Nassigh (ragazzo con una gravissima
disabilità) , ho 19 anni e sono uno che pensa. Ho troppe cose importanti da
dirle e ho paura di non fare in tempo. Ho deciso di parlare quando ho letto
l’appello di dj Fabo, l’uomo che chiede l’eutanasia dopo che un incidente lo ha
reso tetraplegico e cieco. Voglio rispondergli perché io
conosco bene la fatica di vivere in un corpo che non ti
obbedisce in niente. Voglio dirgli che noi persone cosiddette disabili siamo
portatori di messaggi molto importanti per gli altri, noi portiamo una luce.
Anch’io a volte ho creduto di voler morire, perché spesso gli altri non ci
trattano da persone pensanti ma da esseri inutili. È vero noi non possiamo fare
niente da soli, ma possiamo pensare e il pensiero cambia il mondo. Fabo, noi
siamo il cambiamento che il mondo chiede per evolvere».
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