“Sei sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre…qualunque cosa fai pietre prenderai” . Pregiudizi e discriminazione sono come pietre lanciate contro una persona sentita come diversa e perché diversa pericolosa. Sono cose che accadono tutti i giorni, nessuno di noi né è immune, neppure gli ospedali e i luoghi di cura. Riguardano la relazione di cura, il rapporto tra curanti e pazienti, ma anche le relazioni lavorative all’interno delle organizzazioni sanitarie......e in qualsiasi altro ambiente lavorativo...purtroppo capita anche in ambienti dove non penseresti ..potesse mai succedere.... Essere donna, essere omosessuale, essere nero, essere rom, essere tossicodipendente, essere malato di diabete, avere l’Hiv......e tante altre condizioni... Essere persone diverse provoca paura e rifiuto. In universo sociale di pregiudizio latente, la discriminazione prende forma e diventa un atto concreto....“Quando si lancia la prima pietra?”: ognuno ha il ricordo di essere stato testimone o protagonista da bambino della prima discriminazione. Un atto brutto e doloroso che segna. La vittima e il colpevole. A volte decide da che parte starai per il resto della vita........

Questa canzone mi richiama alla mente il periodo in cui lavoravo e l'impressione di allora di non riuscire a far comprendere alle persone che mi stavano attorno (in primo luogo i colleghi) la buone volontà che era nelle mie intenzioni. Avevo l'impressione che qualsiasi cosa facessi fosse interpretata al peggio, come sotto una lente deformante. Che facessi o facessi era comunque sbagliato.
Se lavori, ti tirano le pietre.
Non fai niente e ti tirano le pietre
Era come una lotta contro i mulini a vento, in cui mi sentivo sola, diversa e fraintesa.
Questo un po' alla volta mi ha tolto le voglia di impegnarmi e ha spento il mio entusiasmo.
Lavorare per me era una missione, un piacere... e ha finito per diventare una necessità da cui non ho visto l'ora di liberarmi.
Per questo capisco quanto male si possa fare "tirando le pietre".