11/10/2018 |
di PAPA GIOVANNI XXIII. IL DISCORSO ALLA LUNA. Era l' 11 ottobre 1962, giorno di apertura del Concilio Vaticano II. In modo inconsueto papa Giovanni si affaccia dal balcone verso piazza san Pietro e dice:
Cari Figliuoli, sento le vostre voci. La mia
è una voce, sola, ma riassunte la voce del mondo intero: qui tutto il mondo è
rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera,
osservatela in alto, a guardare questo spettacolo. La mia persona conta niente:
è un fratello che parla a voi, diventato padre per la volontà di nostro
Signore... Ma tutti insieme, paternità e fraternità e grazia di Dio, tutto
tutto...
Continuiamo dunque a
volerci bene, a volerci bene così; guardandoci così nell'incontro: cogliere
quello che ci unisce, lasciar da parte, se c'è, qualche cosa che ci può tenere
un po' in difficoltà... Tornando a casa, troverete i bambini, date una carezza
ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche
lacrima da asciugare: dite una parola buona. Il Papa è con noi, specialmente
nelle ore della tristezza e dell'amarezza. E poi, tutti insieme ci animiamo:
cantando, .sospirando, piangendo, ma sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci
aiuta e che ci ascolta, continuiamo a riprendere il nostro cammino"
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