30/03/2019 |
di don Massimo. VISIBILI O INVISIBILI? E' sempre meravigliosa la parabola del 'figliol prodigo' raccontata da Gesù nel Vangelo di Luca. Qui si tocca con mano quella dimensione archetipa che appare costitutiva dell' uomo e di cui Cristo è maestro. Ora noto il 'padre buono' che guarda il figlio da lontano. Quel figlio disperso è laggiù, non si sa ancora cosa pensi, cosa voglia, dove andrà. E' bello notare l'attenzione del 'padre buono' verso colui che resta sempre il proprio figlio. Non sa se si rincontreranno, se potra appurare di avergli poi insegnato qualcosa, se chiederà scusa o quant'altro. Eppure il 'padre buono' lo tiene presente nel proprio pensiero, nel proprio intersse, nelle proprie emozioni e nelle proprie preghiere. Il 'figliol prodigo' forse avrà sentito, impercettibilmente nel cuore, di essere guardato e di non essere un invisibile, un nulla disperso nel mondo.
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