09/09/2019 |
di DON MASSIMO. Ciascuno di noi è attraversato da mille emozioni e, in termini più profondi, da molti bisogni psicosociali. Il nostro problema è come viverli, gestirli e anche quale significato e importanza attribuirgli. Interessante è quello che fa san Paolo (cfr Col 1,24) che afferma di voler 'sopportare' i propri patimenti psichici (esperienza di vuoto) come ha fatto Gesù. Egli preferisce non 'reagire' (aggressivamente?!...o attivamente?!...o passivamente?!) ma restare fedele e fermo nella propria mission (come Gesù in croce!) e di vivere alla maniera di Cristo quel disagio, cioè offrendolo a vantaggio della Chiesa e per il bene del mondo intero. il suo è un guardare in faccia e chiamare per nome il disagio, per poi viverlo in modo attivo senza rifiutarlo. Nel mistero della croce di Gesù c'è la nostra salvezza.
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