In ricordo del medico
Roberto Stella morto per coronavirus
Roberto è un martire.
Ha professato fino alla morte. Qualche giorno fa mi
disse: "Abbiamo finito le mascherine. Ma non ci fermiamo. Stiamo attenti e
andiamo avanti".
Un uomo così è di
tutti, perché si è dato a tutti. Era più che un eroe, era un uomo che sapeva
piangere. Che si commuoveva di fronte al bello e al vero. Voleva cambiare.
Cambiare sé e aiutare le persone a farlo. Un maestro.
È così
facile, quando hai potere, muoversi per altri fini! Con lui era meno facile.
Sapeva cos’è il potere e lo gestiva bene, tra Milano, Varese e Roma. Ma alla
fine aveva sete del profondo. Leggeva come un matto. Non si accontentava della
superficie; come Giorgio Gaber, cui assomigliava così tanto da prenderlo in
giro. E suonava perfino la chitarra!
Ho lavorato
con lui giorni e notti a programmare, gestire, migliorare, sistemare i corsi
per i giovani medici. Per rendere migliore il sistema sanitario. Anche con
proposte “eversive”, che oggi l’emergenza sta dimostrando praticabili, Solo e
sempre per i “ragazzi”. Noi due sapevamo che non c’erano altri fini, se non
sostenere la grande vocazione dei medici.
Ma io lo
imparavo da lui. Così, insieme, eravamo più forti delle resistenze che
incontravamo. Anche delle nostre. Si discuteva, si rideva e si litigava. Ma la
commozione era l’ultima parola. E in questi mesi tanti suoi colleghi medici e
del sistema lombardo erano coinvolti, e aiutavano la scuola a volare alto.
Siamo in
battaglia. E hanno ucciso il comandante. Abbiamo paura. Ma lui, commosso,
avrebbe detto di andare avanti, di non fermarsi. Un passo dopo l’altro. Come
gli alpini, cui Roberto apparteneva. A noi tocca onorare il capitano: fare
quello che dobbiamo fare, stando a casa, tranquilli, fermi. Possibilmente
sostenendo chi è al fronte, come possiamo. Non foss’altro con le preghiere.
I “suoi”
tirocinanti oggi sono al fronte. Stamattina, proprio mentre Roberto moriva e
non lo sapevano, hanno proposto temi di lavoro straordinari. Ci stanno già
lavorando. È un inizio nuovo, il maestro ha seminato tanto, ha seminato bene.
Alessandro Colombo. Direttore dell’Accademia
di formazione per il servizio sociosanitaro lombardo – PoliS Lombardia
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