Adunanza A. C. Adulti del 21 ottobre 2018
Don
Massimo mi ha chiesto: "Secondo te di cosa ha bisogno la Parrocchia?" e io gli
ho risposto convinta: "di laici consapevoli di farne parte".
L'appartenenza alla comunità comporta
naturalmente impegno-azione; quindi il nostro essere Azione Cattolica ha senso
proprio nell'agire per il bene della comunità, non siamo un'elite, perchè come
diceva il Vangelo di qualche settimana fa "chi vuol essere il più grande, si
faccia il più piccolo e si metta al servizio" e dunque "Andate anche voi nella
mia vigna" (Mt.) è l'invito rivolto ad ogni credente.
Il Concilio Vaticano II, con il suo
ricchissimo patrimonio dottrinale, spirituale e pastorale, ha riservato pagine
molto belle sulla dignità, spiritualità, missione e responsabilità dei fedeli
laici.
I Papi poi in diversi documenti hanno
ribadito l'importanza dell'impegno apostolico-missionario dei laici.
Nella
Christifideles laici Giovanni Paolo II dice: "Situazioni nuove, sia ecclesiali,
sia sociali, economiche, politiche e culturali, reclamano con forza l'azione
dei fedeli laici; se il disimpegno è sempre stato inaccettabile, il tempo
presente lo rende ancora più colpevole. Non è lecito a nessuno rimanere in
ozio.
Sempre
nella Christifideles laici leggiamo:"l'azione dei laici nella chiesa
(parrocchia) è talmente necessaria che senza di essa lo stesso apostolato dei
pastori (parroci) non può per lo più raggiungere la sua piena efficacia.
Esistono forme personali di
partecipazione e forme aggregative; nell'apostolato personale ci sono grandi
ricchezze e potenzialità in quanto legato alla vita quotidiana fatta di
relazioni e incontri nella famiglia, sul lavoro, coi vicini di casa.
L'associazionismo
poi, è un diritto che non deriva da una specie di "concessione" dell'autorità,
ma scaturisce dal battesimo, quale sacramento che chiama i fedeli laici a
partecipare attivamente alla comunione e alla missione della chiesa.
Papa Francesco nell'Evangelii Gaudium
dice: "E' salutare ricordarsi dei primi cristiani e di tanti fratelli lungo la
storia che furono pieni di gioia, ricolmi di coraggio, instancabili nell'annuncio;
qualcuno si consola dicendo che oggi è più difficile; tuttavia dobbiamo
riconoscere che il contesto dell'impero romano non era favorevole all'annuncio
del Vangelo, né alla lotta per la giustizia, né alla difesa della dignità
umana.
In ogni momento della storia è presente la debolezza umana, la malsana
ricerca di sé, l'egoismo comodo. Tale realtà è sempre presente sotto l'una o
l'altra veste: deriva dal limite umano più che dalle circostanze. Dunque non
diciamo che oggi è più difficile, è diverso. Il Papa ci invita ad imparare dai
Santi che hanno affrontato le difficoltà proprie del loro tempo.
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