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S. ECC. MONS. MARIO TOSO NUOVO VESCOVO DI FAENZA-MODIGLIANA
19/01/2015
S. ECC. MONS. MARIO TOSO NUOVO VESCOVO DI FAENZA-MODIGLIANA

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Accogliendo in data odierna le dimissioni per raggiunti limiti di età presentata a norma del Diritto Canonico da mons. Claudio Stagni, Papa Francesco ha nominato nuovo pastore della diocesi di Faenza-Modigliana S. Ecc.za mons. Mario Toso, fino ad oggi Segretario del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax.

S. E. Mons. Mario Toso, al quale è stata assegnata la Sede titolare di Faenza - Modigliana, Originario di Mogliano Veneto, nel trevigiano, classe 1950, diventa professo salesiano nel 1967 e viene ordinato sacerdote nel 1978. Ha svolto studi filosofici e teologici presso la Facoltà di Teologia di Torino, ottenendo il baccalaureato in Teologia. Ha successivamente acquisito i titoli ecclesiastici di Licenza in filosofia (1981 presso Università Pontificia Salesiana) e in teologia (1982 presso Università Pontificia Lateranense).Tra le molteplici attività accademiche, dal 1980 è stato docente di Filosofia presso l'Università Pontificia Salesiana in Roma e, dal 1991, è professore ordinario di Filosofia Teoretica; dal 1994 al 2000 è stato Decano della Facoltà di Filosofia della medesima Università e, dal 2003 al 2009, ne è stato Rettore Magnifico.Nel 2009 viene ordinato vescovo e gli viene assegnata la sede titolare di Bisarcio come Segretario del Pontificio Consiglio "ustitia et Pax" che si occupa della promozione secondo il Vangelo e la Dottrina Sociale della Chiesa della Pace, della Giustizia e dei Diritti umani. Ha collaborato alla fase preparatoria dell'Enciclica sociale di Benedetto XVI "Caritas in veritate".

Conosce il francese, lo spagnolo e l'inglese. È autore di diverse pubblicazioni.


 
Il messaggio alla diocesi del vescovo Mario
19/01/2015
Il messaggio alla diocesidel vescovo Mario

 
toso1.jpgMentre ringrazio papa Francesco che mi invia a voi come vescovo, desidero salutare nel nome del Signore S.E. Mons. Claudio Stagni, per tanti anni zelante Pastore della nostra Diocesi, i Confratelli della Regione Pastorale dell'Emilia-Romagna, i sacerdoti, i diaconi, le Comunità parrocchiali e le Unità pastorali con i rispettivi Consigli pastorali e gli operatori, le religiose e i religiosi - specialmente in questo Anno della Vita Consacrata -, i seminaristi, le donne e gli uomini della Chiesa che è in Faenza-Modigliana, in particolare gli ammalati, i volontari e i giovani, tanto cari a me Salesiano. Desidero, altresì, rivolgere un particolare saluto alle autorità civili e militari con le quali la comunità ecclesiale condivide la sollecitudine per il bene comune.Vengo per camminare insieme a tutti voi, mosso dal desiderio di stare con Cristo e di seguirLo, per meglio servire le persone e le comunità.Come ben evidenzia la Lettera per l'Anno pastorale 2014/2015, le parrocchie, comunità di comunità, possono essere fonte a cui gli assetati si dissetano, centri di generazione alla fede in Gesù Cristo, di incessante invio missionario, solo se prima vivono in uno stato di permanente comunione con Colui che redime e salva. «Chi prega si occupa della cosa più importante di tutte», diceva san Giovanni Bosco, di cui ricorre quest'anno il bicentenario della nascita.Per meglio prendere l'iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare, occorre essere completamente di Cristo, profondamente uniti a Lui e tra noi, mediante una continua conversione spirituale, pastorale, pedagogica.«Certo, l'uomo non può riscattare se stesso né pagare a Dio il proprio prezzo. Troppo caro sarebbe il riscatto di una vita: non sarà mai sufficiente» (Salmo 49,8-9). Solo Cristo può salvarci e liberarci. Mentre si incarna divinizza ed umanizza insieme. Noi tutti siamo chiamati a collaborare con Lui, mediante diversi ministeri, vocazioni e carismi.Quanto più vivremo la comunione dello Spirito santo, condividendo il suo Amore, portando i pesi gli uni degli altri (cf Gal 6,2), tanto più saremo luce per il mondo e sale della terra. Le nostre comunità saranno ricche di vocazioni forti. Quanto più costruiremo l'edificio della nostra esistenza su Gesù Cristo, vivendo Lui, come dice san Paolo (cf 1Cor 12-26) formando un corpo compatto e ricco di membra vitali, tanto più saremo capaci di far nascere nelle famiglie, nelle relazioni interpersonali, nelle istituzioni sociali e pubbliche, nella cultura un nuovo umanesimo: trinitario, comunitario, relazionale, inclusivo. Tanto più potremo elaborare e coltivare una visione delle cose e del mondo conformi allo sguardo di Dio, commisurata all'altissima vocazione a cui siamo destinati.Cristo, l'Uomo Nuovo, è principio di ogni rinascimento spirituale, morale, sociale ed educativo. È lui che consente di superare la sclerosi del cuore, l'inerzia intellettuale, la mediocrità dell'azione, il disorientamento.Guardiamo in avanti, mettiamoci tutti come popolo in movimento verso la pienezza dell'umanità di Cristo. La nostra vita ha un senso e una direzione ben precisa. Mediante un'evangelizzazione, che non dimentica la dimensione sociale della fede, anticipiamo tale pienezza nel tessuto e nell'ethos della nostra società, dell'Europa, per offrire a tutti consolazione e speranza, indicando il fondamento granitico della dignità trascendente della persona, la prospettiva ideale e storica della civiltà dell¿amore fraterno.Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono siano le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo (cf Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, n. 1).  I nostri patroni, la Madonna delle Grazie e san Pier Damiani, ci aiutino, mi aiutino. Pregate per me e beneditemi nel nome del Signore. A mia volta, desideroso di incontrarvi, vi penso e vi benedico.

Roma, 19 gennaio 2015.                                                + Mario Toso, SDB
 
Benedetto Colui che viene nel nome del Signore
19/01/2015
Benedetto Colui che viene nel nome del Signore

Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Venerato padre e fratello, la Chiesa di Faenza-Modigliana loda il Signore che ancora una volta, nella continuità della successione apostolica, le si è mostrato fedele.Insieme alla Provvidenza di Dio ringraziamo il Santo Padre, il papa Francesco, perché ha scelto Lei, Ecc.mo Mons. Mario Toso, per inviarla in mezzo a noi per essere visibile principio e fondamento di unità, in comunione con il pastore della Chiesa universale.Grazie anche a Lei per avere detto sì al Papa: noi l'accogliamo nella fede come l'inviato di Dio, e cercheremo di seguirla in tutto ciò che vorrà indicarci. Impareremo a conoscerci reciprocamente, anche se le cose importanti le conosciamo già. Lei viene a noi come grande liturgo per offrire con noi e per noi l'Eucaristia, soprattutto nella nostra bella cattedrale, per la nostra santificazione e la salvezza del mondo; viene a noi come profeta per far risuonare la parola di Dio e viene a noi per guidare la nostra Chiesa come la famiglia dei figli di Dio.Il nostro popolo, schietto e cordiale, l'accoglie con gioia. Sappiamo di avere un pastore che camminerà con noi nei momenti sereni e in quelli difficili; anche tra la nostra gente non mancano problemi economici, sofferenze per le malattie, disagi nelle famiglie e nella società. Ella con la sua parola e la sua preghiera saprà tenerci vicino al Signore e ricordarci che il Padre che è nei cieli ci ama sempre. Desideriamo che il Suo incontro con la nostra Chiesa sia pieno di speranza, soprattutto per la storia di santità che in essa è fiorita dagli antichi S. Pier Damiani, Umiltà e Nevolone, ai più recenti Beata Raffaella, con i servi di Dio Vincenzo Cimatti, Nilde Guerra e Daniele Badiali.Fin da ora pregano per Lei sei monasteri di Clausura, le famiglie religiose maschili e femminili, 80 presbiteri, 12 diaconi permanenti, 19 Unità pastorali con 88 parrocchie, associazioni e movimenti e tutto il popolo di Dio, che l'aspetta nella fede. Nel Suo giorno onomastico, invochiamo anche la protezione di S. Mario, Suo patrono.Cammineremo insieme nella speranza e sotto la protezione della Beata Vergine delle Grazie patrona della Città e Diocesi, per il bene di tutta la nostra gente.L'aspettiamo con gioia e fin d'ora ci benedica.

Faenza, 19 gennaio 2015                                                                          + Claudio Stagni
 
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