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Briciole per l'anima
09/12/2019 |
di DON MASSIMO. FISSA GESU'. Ogni momento della giornata può essere un'occasione per vivere l'incontro con Gesù che viene dentro di noi. Appana ci alziamo possiamo invocarlo 'vieni Signore Gesù'. In un momento di preghiera più specifico possiamo ascoltare la sua Parola. Andando per la strada possiamo vivere con le persone come faceva lui 'annunciando e guarendo'. A sera possiamo metterci seduti davanti a Lui e raccontagli il nostro vissuto. Nella notte possiamo attendere la sua ultima e definitiva venuta. Gesù tu sei tutto per me.
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05/12/2019 |
di DON MASSIMO. PAROLE AMICALI. Gesù è maestro di preghiera. Essa è facoltà alta dello spirito umano attraverso la quale ci si mette in contatto con l' Altissimo. Gesù spesso si ritira e prega dialogando con Dio chiamandolo 'Padre'. Ora si fa maestro e ci dice: 'non basta dire 'Signore Signore'. Cioè la preghiera non è fatta di 'parole vuole' o di 'parole ripetute' quasi con signifcato magico. Piuttosto vera preghiera è quella di chi apre il suo cuore a Dio come ad un amico. Proviamo a colloquiare con Dio stesso e il suo Figlio Gesù: ascolto e parole piene di vita vissuta e sentita.
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03/12/2019 |
di DON MASSIMO. PREGHIERA POPOLARE. Tante cose le facciamo insieme 'alla gente'. Forse ne siamo anche condizionati, ma molte volte è una forma di condivisione, di appartenenza, di valore collettivo. Così ci sono i momenti di proghiera popolare, che i nostri antenati ci hanno consegnato e che oggi viviamo in diverse occasioni. Ci sono le tradizioni religiose, come quella del Natale, con i suoi riti e le sue preghiere cantate. Ci sono le processioni. Ci sono le preghiere dette a memoria e imparate chissà quando tra le ginocchia della nonna. Questa preghiera popolare la facciamo perchè fa parte di noi. Forse la testa non è molto collegata...ma il cuore si.
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30/11/2019 |
di DON MASSIMO. VEGLIARE. Dicono che una caratteristica della nostra società sia la velocità, soprattutto per via della tecnologia di cuici serviamo. Ma questa velocità, si traduce in affanno, perchè anche noi siamo costretti o vogliamo correre per sfruttare tutte le opportunità. Un'altra conseguenza è vivere tutto superficialmente, senza accorgersi, senza riflettere, senza gustare, senza trattenere. Qui c'è un deficit di umanità. La Parola del Vangelo di questi giorni, che per la tradizione cristiana sono gli ultimi dell' anno litugico, dicono un'altra parola: vegliare. Prova: a fermarti nel silenzio, un po' con te stesso, magari cercando o scoprendo gli altri. Troverai Dio accanto a te.
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29/11/2019 |
di DON MASSIMO. PASSO DI DANZA. Secondo la rivelazione di Gesù questo mondo ha un suo fine, cioè una sua meta o compimento. Ci potranno essere anche degli obiettivi intermedi, quelli che ciascuno di noi scopre come 'il senso' della propria vita, la propria vocazione. I valori umani ed etici sono poi le sponde di una strada che ci conduce verso quella meta finale cosmica o a quegli obiettivi personali decisivi e importanti. Occorre adesso fare i singoli passi, per muoversi sulla strada e verso la meta finale. Alcuni di questi passi si chiamano competenza, creatività e relazionalità nel fare le cose. Vorrei che li vivessimo come 'passi di danza', il 'canta e cammina' di chi trova anche nella fede in Dio una ragione e una forza in più. Tu sai il nome di altri singoli passi?
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28/11/2019 |
di DON MASSIMO. COLOMBE E SERPENTI. Gesù dice di essere 'prudenti come i serpenti e semplici come le colombe'. Sono due animali che stanno poco insieme, così come le loro qualità. A volte la prudenza senza la semplicità si riduce a sospetto e inimicizia. La semplicità senza la prudenza si tramuta in stupidità e vano spontaneismo. La prudenza è invece intelligenza delle cose da fare con moderazione, magari a ritmo più lento. La semplicità diventa saggezza per vivere ciò che è essenziale, andando in profondità e verso il Cielo. Mettile insieme. Sono due qualità che Cristo ti indica come bussola per il tuo quotidiano.
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21/11/2019 |
di DON MASSIMO. CONSEGNARE. 'Padre nelle tue mani consegno il mio spirito' dice Gesù dalla croce, al termine dei suoi giorni. Questa consegna è un abbandono fiducioso nel Padre, come dire 'so che posso contare su di Te'. Anche noi possiamo avere questa fiducia in Dio, oltre le nostre forze e anche oltre i nostri progetti e quindi oltre le nostre valutazioni. E' Dio infine che salva e non noi. 'Consegnare' significa anche 'riconsegnare', come fa un amministratore fedele che ha compiuto il proprio compito. E' la soddisfazione di una missione portata a termine. 'Ho fatto il mio dovere, secondo gli accordi'. E' la fedeltà alla promessa fatta all'inizio. Anche questo è un principio di vero onore: la fedeltà.
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18/11/2019 |
di DON MASSIMO. LIMITI. Insegnaci Signore a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore' troviamo scritto nel Sal 90. E' questo un salmo dove si prega davanti alla brevità della vita, ma fino a scoprirne un lato inaspettato. Stare davanti alla brevità dell'esistenza e anche alla considerazione dei nostri limti ci può portare a diventare più sapienti e a stare davanti alle cose e alle persone con meno arroganza. I limiti umani denotano l'umanità e non la superbia, l' illusione e la sfrontatezza. Essi piuttosto ci appacificano. Proviamo?
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16/11/2019 |
di PAPA FRANCESCO. LO SPIRITO E' IN TE. Dove ci sono il Padre e Gesù, c’è anche lo Spirito Santo. È Lui che prepara e apre i cuori perché accolgano questo annuncio, è Lui che mantiene viva questa esperienza di salvezza, è Lui che ti aiuterà a crescere in questa gioia se lo lasci agire. Lo Spirito Santo riempie il cuore di Cristo risorto e da lì si riversa nella tua vita come una sorgente. E quando lo accogli, lo Spirito Santo ti fa entrare sempre più nel cuore di Cristo, affinché tu sia sempre più colmo del suo amore, della sua luce e della sua forza.
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08/11/2019 |
di PAPA FRANCESCO. CRISTO TI SALVA. Noi «siamo salvati da Gesù: perché ci ama e non può farne a meno. Possiamo fargli qualunque cosa, ma Lui ci ama, e ci salva. Perché solo quello che si ama può essere salvato. Solo quello che si abbraccia può essere trasformato. L’amore del Signore è più grande di tutte le nostre contraddizioni, di tutte le nostre fragilità e di tutte le nostre meschinità. Ma è precisamente attraverso le nostre contraddizioni, fragilità e meschinità che Lui vuole scrivere questa storia d’amore. Ha abbracciato il figlio prodigo, ha abbracciato Pietro dopo i suoi rinnegamenti e ci abbraccia sempre, sempre, sempre dopo le nostre cadute aiutandoci ad alzarci e a rimetterci in piedi. Perché la vera caduta – attenzione a questo – la vera caduta, quella che può rovinarci la vita, è rimanere a terra e non lasciarsi aiutare». (Chistus Vivit)
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