UNA VALLE PER L'ANIMA
A presentazione della conferenza ‘Le potenzialità del mondo rurale' che si terrà venerdì 25 gennaio,
alle ore 20,30 presso il Circolo ANSPi IL CENTRO offriamo alcune riflessioni di
carattere generale.
Ci
chiediamo: le nostre valli del Tramazzo, Acerreta, Ibola hanno ancora qualcosa
da dire dopo millenni di storia passata? Lo spopolamento degli ultimi decenni è
il segno della loro fine?
L'era industriale e ora tecnologica hanno
marginalizzato definitivamente queste zone?
La nostra
tesi di fondo è esattamente il contrario di tutto questo. Sosteniamo che
proprio in questa epoca in cui tutti vanno di corsa, diventando schiavi dei
ritmi robotici e tecnologici, la nostra belle zone rurali hanno ancora tanto da
dire all'uomo.
L'uomo, pur
con la sua capacità di adattamento ai cambiamenti, mantiene sempre le sue
esigenze di fondo, che corrispondono al suo essere. Noi non siamo macchine,
felici solo se vengono oliate a dovere e ‘nutrite' di buon carburante. Noi
siamo l' homo sapiens sapiens, oppure
secondo altre visuali siamo ‘esseri
sociali' e anche ‘ individui
religiosi'. Cosa cerca allora l'uomo di ieri, di oggi e di sempre? Cerca
cose che il mondo nevrotico, schizzofrenico, consumista e ateo delle grandi
città, non riesce più a dare.
Le nostre
vallate sembrano capaci di farci rivivere i ritmi ‘slow', cioè rallentati, necessari
per poter assaporare le cose, le relazioni e l'incontro anche con sé stessi. Per
capirlo però bisogna sperimentarlo, resistendo alla dura tentazione del continuare a fare tutto di corsa.
Le nostre
valli possiamo anche definirle come un luogo adatto alle famiglie e alle relazioni di
amicizia. Infatti sono zone con pochi pericoli nelle strade e nelle montagne.
Certo la prudenza è necessaria dappertutto, ma qui si possono vivere esperienze
quali camminate, biciclettate, percorsi a cavallo, rapporto diretto con gli animali
(pepterapy), ecc. Nonché trovare buoni cibi da gustare attorno a grandi
tavolate e cotte in vecchi camini a legna.
Questa zona
naturale, con poche contaminazioni, si presenta poi con acque pulite, scarso
inquinamento fisico e anche, in alcune zone, libera dai campi magnetici dei
ripetitori e ‘non accessibile' alle connessioni internet per i nostri
cellulari. Un danno o un'opportunità ormai rara!?
C'è poi una
storia millenaria che è custodita nelle pietre scolpite: a partire dal
Monastero di Gamogna e poi nelle chiese e poi nelle grandi ville signorili di
un tempo fino alle piccole e semplici case degli agricoltori, allevatori e
boscaioli. E' la bellezza di queste pietre che parlano e ci raccontano di
tradizioni, fede religiosa, eventi storici, persone e mestieri, dai mulini, ai
forni per il pane, agli essicatoi, ecc. Cose che hanno il sapore di cose antiche,
eterne e buone.
Infine
questa valle sembra un po' ‘magica' perché sembra attivare la ricerca religiosa
dell' uomo. I monaci di Pier Damiani duemila anni fa la scelsero come loro
sede...e questo non è un caso! Qui appare più facile ritrovare quella dimensione
‘verticale' dell'esistenza che ci rimanda a Dio e a quei santi che hanno
vissuto secondo Dio. Essi generarono uno sviluppo umano e sociale che oggi
definiremmo ‘ben-essere', ‘sviluppo
sostenibile', ‘armonia', ‘santità'.
Attorno a
queste eredità che ci sono state consegnate sta ora la responsabilità e
l'inventiva dell' uomo di oggi, a custodire e sviluppare il bel giardino che il
Creatore ci ha affidato.
Don Massimo Goni parroco
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