04/05/2020 |
La preghiera di Mosè è la toccante figura della preghiera di
intercessione, che raggiungerà il pieno compimento nell'unico “Mediatore tra
Dio e gli uomini, l'Uomo Cristo Gesù”.
(cfr CCC 2574)
Dio chiama Mosè dal roveto ardente. Questo
avvenimento rimarrà una delle figure fondamentali della preghiera nella
tradizione spirituale ebraica e cristiana. In realtà, se “il Dio di Abramo, il
Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe” chiama il suo servo Mosè, è perché egli è il
Dio Vivente che vuole la vita degli uomini. Egli si rivela per salvarli, ma non
da solo, né loro malgrado: chiama Mosè per inviarlo, per associarlo alla sua
compassione, alla sua opera di salvezza. (cfr CCC 2575)
Mosè è presentato come il
mediatore tra Dio e il popolo, non solo come condottiero politico-militare, ma
come colui che sta davanti a Dio per parlare poi in suo nome al popolo e per
intercedere davanti a Dio a favore del popolo. In questa sua figura vediamo
anticipata la mediazione perfetta di Cristo per l’umanità
intera. Mosè è quindi rivolto non tanto a sé stesso, ma al popolo, di cui si fa
interprete, difensore e maestro. Ogni preghiera non dovrebbe essere pensata
solo per noi stessi. Noi siamo parte di un popolo. Tutti ‘sulla stessa barca’.
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