08/05/2020 |
di DON MASSIMO. DIALOGHIAMO: QUALE RAPPORTO CON NOI STESSI?
Le situazioni di questo periodo, dicono molti osservatori, hanno messo in risato aspetti dell' umano, che avevamo dimenticato o non volEvamo considerare: quali la nostra vulnerabilità, impotenza, fragilità, mortalità. Temi difficili da affrontare, ma preziosi per riflettere sul senso dell' umano e sul grande mistero della vita, come ci è stata donata da Dio. Offro uno spunto di interpretazione da V. Andreoli. "Sento forte il desiderio di svelare la mia fragilità, di
mostrarla a tutti coloro che incontro, che mi vedono, come fosse la mia
principale identificazione di uomo, di uomo in questo mondo. Un tempo mi insegnavano
a nascondere le debolezze, a non fare emergere i difetti, che avrebbero
impedito di far risaltare i pregi e di farmi stimare. Adesso voglio parlare
della mia fragilità, non mascherarla, convinto che sia una forza che mi aiuta a
vivere" ( L’ uomo
di vetro, incipit). “La fragilità descrive semplicemente l’uomo che ha
bisogno dell’altro e così, la fragilità dell’uno insieme a quella dell’altro o
degli altri è la condizione necessaria per
vivere… attraverso quel legame diventa più facile vivere. Moltitudine di
fragilità singole che unite porterebbero all’espressione più alta della vita
umana, sia pure sempre nella fragilità “(Beato solitudine).
|