Davide è per eccellenza il re “secondo il cuore di Dio”, il
pastore che prega per il suo popolo e in suo nome, colui la cui sottomissione
alla volontà di Dio, la lode, il pentimento saranno modello di preghiera per il
popolo. Unto di Dio, la sua preghiera è fedele adesione alla Promessa divina,
fiducia colma di amore e di gioia in colui che è il solo Re e Signore. Nei
Salmi, Davide, ispirato dallo Spirito Santo, è il primo profeta della preghiera
ebraica e cristiana. La preghiera di Cristo, vero Messia e figlio di Davide,
rivelerà e compirà il senso di questa preghiera. (cfr CCC 2579)
Davide è un modello di adesione al ‘cuore di Dio’,
non perché perfetto moralmente, ma perché vivo in ‘tensione spirituale’
che rimanda le sue vicende a Dio. In Davide troviamo tutte le emozioni, le
aspirazioni e anche le tentazioni, che coinvolgono ogni persona. I salmi,
attribuiti a lui, sono espressione di una preghiera che si collega con tutte le
situazioni della vita. Egli però resta un modello di fedeltà perché, anche nel
momento dell’errore,
si china ai piedi di Dio elevando la preghiera di pentimento. Egli in un certo
modo supera così il peccato di Adamo. Chiedere perdono fa parte delle relazioni
tra umani e anche verso Dio. Quando il
cuore si fa umile ( vincendo l’orgoglio e la superbia) l’uomo
torna ad essere ‘la
creatura amata e amante’
e prega con le parole del ‘miserere’, che è
riconoscimento del proprio errore,
pentimento e richiesta di perdono
a Dio.
|