22/05/2020 |
di DON MASSIMO. RALLENTARE
Andando per la strada nei primi giorni della 'fase 2', quando (ancora) avevamo i ' sintomi' della 'fase 1', ho assistito a questa semplice scena. Una persona cammina per la strada lentamente. Non c'è nessuna fretta, le attività sono ancora bloccate. Tutto ha dei ritmi corporei, naturali, come quelli del sole, che lentamente sale al mattino e scende alla sera. Questa persona arriva e si ferma in un punto della strada dove in effetti c'è un passaggio pedonale, ma a cui nessuno prestava attenzione. Arriva una macchina. Mai le macchine si fermavano in quel punto per quel passaggio pedonale. La macchina questa volta si ferma. La strada è totalmente deserta ed è quasi commomente vedere che l'auto lascia passare piano piano quel viandante, quando avrebbe potuto procedere, secondo le 'vecchie' usanze. Che dire? Rallentare i nostri ritmi ci porta ad un maggior rispetto? Ci porta a minori incidenti? Ci porta a maggior compassione e attenzione per l'altro che incontriamo?
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