LE ORIGINI
Fin dal Neolitico il territorio fu abitato da popolazioni dedite all’agricoltura, ma la prima notizia storica risale all’epoca romana: Tito Livio narra dell’imboscata in cui il Prefetto Caio Oppio cadde presso il Castrum Mutilum nel 200 a.C. circa, durante la campagna militare condotta dai Romani contro i Galli Boi.
LA ROCCA TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO
Dall’830 il territorio finì sotto il dominio dei Franchi. Le origini della rocca risalgono probabilmente a questo periodo, perché la curtem di Mutiliana è citata in un atto di donazione rogato l’8 settembre 896 dalla Duchessa Ingeralda.
Nel 923 Tegrimo I da Pistoia sposò la figlia di Engelrada II, dando così inizio alla dinastia dei Conti Guidi, che per oltre 400 anni signoreggiarono a Modigliana ed estesero i loro domini in Romagna, nel Mugello, nel Casentino, nel Pistoiese, nella Valdarno inferiore, nel Chianti e nella Val d’Elsa, giungendo a possedere circa 300 castelli.
La costruzione della rocca inizia intorno al XII secolo: insieme al mastio fu costruito il complesso delle mura e delle torri in ciottoli di fiume. Una prima cinta girava intorno alla Rocca seguendo i due versanti del monte. Una seconda circondava l'attuale piazza Pretorio (il cosiddetto "Borgo Vecchio"), ed alla quale fungeva da fossato il torrente Ibòla che (prima di essere deviato dai Modiglianesi a causa delle continue e rovinose piene) scorreva dove oggi sorge piazza Oberdan.
Nel 1225 iniziò il declino del casato a causa delle dispute interne allo stesso: i quattro nipoti di Guido Guerra si divisero infatti tra Guelfi e Ghibellini.
Nel 1377 i modiglianesi si ribellarono alla tirannia, scacciarono i Conti Guidi e dopo alcuni mesi di provvisorio regime repubblicano ottennero la protezione di Firenze. È nel secolo successivo che Modigliana diventa "la Città Murata", grazie alla costruzione della nuova cinta di mura (ultimata nel 1534) ed alla trasformazione del castello dei conti Guidi nella Rocca fiorentina che era utilizzata come fortezza.
In questo periodo il comune visse un momento di relativa pace e sviluppo economico, principalmente con la lavorazione della seta, mentre fiorirono diverse associazioni filantropiche e culturali.
Nei secoli successivi varie calamità naturali si abbatterono su Modigliana. Nel 1634 un'alluvione fece alzare il livello del fiume Ibola di diversi metri, causando ingenti danni. Altre disastrose catastrofi furono i terremoti del 1661 e del 1781.
L'abbandono della rocca come postazione difensiva, il saccheggio di materiali, i terremoti del (1661, 1725, 1918) hanno gravemente danneggiato, nei secoli, il mastio, mentre lo scorrimento delle acque, l'azione erosiva dei torrenti e le frane hanno ingoiato gran parte della prima cinta muraria e danneggiato la piattaforma sulla quale poggia la Torre.
IL RISORGIMENTO
Durante il IX secolo Modigliana faceva parte dello Stato Pontificio e segnava un punto di confine con il Granducato di Toscana. Fu un territorio “caldo” per la presenza di un nutrito gruppo di patrioti, tra i quali spiccano nomi illustri come Don Giovanni Verità e Silvestro Lega.
Don Giovanni Verità entrò a far parte della Carboneria nel 1830 e nel 1849 salvò Garibaldi, braccato dalle truppe austriache. Questo gesto eroico passò alla storia con il nome di "Trafila", intesa come una rete segreta di aiuto e protezione ai libertari risorgimentali.
Silvestro Lega fu maestro della pittura macchiaiola ed anch'egli fervente liberale e amico di Don Giovanni Verità.
LA II GUERRA MONDIALE E LA RESISTENZA PARTIGIANA
Durante la seconda guerra mondiale, le colline del circondario furono i luoghi in cui operò il gruppo di Silvio Corbari, medaglia d'oro al valor militare e forse il più noto tra i partigiani romagnoli. Il leggendario comandante trovò la morte, durante un'imboscata, in località Cornio, una frazione del comune di Modigliana.
Fonti che si invitano a visitare per approfondimenti:
http://www.modigliana.com/storia/index.html
http://www.comune.modigliana.fc.it/main/index.php?id_pag=23
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