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Itinerario Artistico-Spirituale n° 7:Concattedrale di S. Stefano P.M.- Cappella dell'Assunta
28/07/2014
ITINERARI ARTISTICO-SPIRITUALI MODIGLIANESI - (n°7)

Concattedrale di S. Stefano P.M.                                                                                  di Enzo Staffa


Cappella dell'Assunta

 (Visite guidate: 14 agosto ore 17,30;  15 agosto ore 11,30 - 17,30 - 22,30)


E' senz'altro la cappella più bella della Concattedrale per sfavillio di dorature ed eleganza di marmi, veri e finti. Al posto della classica pala d'altare, risplende, in alto, una nicchia dorata con la statua della "Madonna Assunta in Cielo".  In legno di ulivo dipinto, l'opera fu fatta venire da Venezia, nel 1658, e donata alla Confraternita, da G.B. Tartagni, il pio confratello che, già, nel 1654, le aveva donato tutti i suoi averi. La Vergine è rappresentata seduta in trono posto su nembi, con putti alati ai suoi piedi ed il braccio destro proteso verso la patria celeste.

Nei miei ricordi di bambino c'è una statua portata a spalla, con il manto svolazzante, giri e giri di preziose collane d'ogni tipo che le oscillano sul petto e la mano levata carica di braccialetti ed anelli in tutte le dita. Anni dopo, qualche sacrilego, spogliò la statua delle collane e ne segò le dita per impadronirsi gli anelli. Da allora il simulacro viene esposto senza alcun gioiello.

E' l'unica cappella, in tutta la Concattedrale, ad ospitare un sarcofago, sovrastato da una bella "Maternità in trono", ambedue in marmo di Carrara, opera dello scultore bolognese Carlo Monari. Il monumento fu eretto a imperitura memoria dell'illustre personaggio modiglianese Girolamo Solieri Papiani, con speciale permesso del Vescovo Giannotti alla vedova, Annetta Testi, purché questa sostenesse le spese della totale ristrutturazione della cappella. Il rutilante aspetto attuale è opera di quest'ultima ristrutturazione del 1890, come si legge sulla soglia presso la balaustra. 

Ma, oltre alle varie ristrutturazioni edilizie, nel corso dei secoli, la Cappella, a partire dal 1400 circa, data presumibilmente della sua costruzione e dell'istituzione della Confraternita ad essa connessa, ha cambiato anche  "dedicatario".  

Anticamente vi aveva sede la Compagnia della SS.Trinità con oratorio ottagonale, ma già nell'inventario del Marchesini, del 1573, sulla pala d'altare era rappresentava Maria SS. del Carmine. Dietro il quadro però, nella nicchia chiusa da imposte decorate, vi era la statua della Madonna. Successivamente, sia la Cappella che il Sodalizio, presero il titolo di "Confraternita dell'Assunta" o, popolarmente, "degli Azzurri", dal colore della cappa che i Confratelli indossavano, sopra i camici bianchi, nelle funzioni religiose. Allora la chiesa era contigua, lungo la Pieve stessa, ma separata da questa, e dotata di piccolo campanile a vela, campana e sacrestia proprie e, adiacente, la sede della Confraternita.

Nel 1765 fu eretta, sulla pianta antica, una grande cappella in comunicazione con la Pieve. Questo fu dettato dal grande concorso di popolo, anche dal contado, che si recava ad impetrare grazie, devoto e fiducioso, nella materna protezione e miracolosa intercessione. I lavori terminarono nel 1767.

Nel 1874-75, quando il Vescovo Leonardo Giannotti trasformò la Pieve in 3 navate, la struttura perse parte della sua profondità.

Don Massimo, in previsione della Festività dell'Assunta del prossimo 15 agosto, ha voluto che lo splendore originario della cappella, intaccato dal tempo e dall'umidità, fosse ripristinato e che le inutili suppellettili presenti, fossero spostate altrove per far posto a inginocchiatoi e sedie per una più intima e ritrovata devozione   "a la nostra Madona dlè Sônta."
cappella_assunta_rid.jpg
La cappella dell'Assunta oggi (2014)


CAPPELLA DELLA M9ODONNA ASSUNTA [1]                               (Sintesi di V. Staffa - luglio 2014)

COMPAGNIA DELL'ASSUNTA

Se ne ignorano le origini. Molto probabilmente risalgono intorno al 1400 perché  sorta subito dopo quella del SS. Sacramento o dei Battuti Bianchi (1399), della Chiesa di S. Antonio Abate del Borgo e successivamente della Cripta della Pieve. 

Anticamente era la Compagnia della SS.Trinità con oratorio ottagonale, ma già nell'inventario di Mons. Marchesini, del 1573, sulla pala d'altare è rappresentata Maria SS. del Carmine [2] in sacra conversazione con due Santi Carmelitani.

Fino al XVI sec. la Confraternita ha chiesa propria, contigua e lungo la Pieve stessa, con accesso, altare in "pietre di masegno scalpellinate, lavorate e inverniciate", campanile a vela e campana propri, installata il 10 luglio del 1567, ed una sacrestia con, adiacente, la Sede della Confraternita. Negli anni, la Cappella, ovviamente, segue le vicende della Confraternita del momento. Dietro la tela della Madonna del Carmine però, anni dopo, nella nicchia dorata ed arabescata, chiusa da imposte decorate, viene posta la statua della Madonna Assunta. E' in legno di ulivo dipinto, viene fatta arrivare da Venezia, nel 1658, e donata alla Confraternita da Giovan Battista Tartagni, lo stesso pio confratello che, già nel 1654, le ha donato tutti i suoi averi.   (La Soprintendenza l'attribuisce a scultore romagnolo ignoto del XVII sec.)

Successivamente, sia la Cappella, che il Sodalizio, prendono il titolo di "Confraternita dell'Assunta" o, popolarmente, "degli Azzurri", dal colore della cappa che i Confratelli indossano, sopra i camici bianchi con cingolo, nelle funzioni religiose.

Nel 1765 viene però eretta, sulla antica pianta, una grande cappella in comunicazione con la Pieve. Cosa che la Confraternita fa a sue spese dal momento che ha dovizia di possessi. Questa ristrutturazione si era resa necessaria per il grande concorso di popolo, anche dal contado, che si recava, costantemente, ad impetrare grazie, devoto e fiducioso, nella materna protezione e miracolosa intercessione. In occasione dei lavori di ristrutturazione, il 13 aprile 1765, la statua viene portata nel Monastero delle Monache della SS. Trinità (ora residenza per Anziani "La Modigliana") perché vi sia custodita in modo adeguato.  I lavori sono affidati al Capomastro Donato Fantoni per Scudi Romani 419 mentre l'altare in scagliola e gli ornati sono eseguiti da Antonio Fossati di Lugo e terminati il 23 agosto 1767 (come si legge alla base della mensola della colonna d'ancona destra).

La maggior popolarità e l'assidua presenza di molti fedeli nella cappella dell'Assunta ingenera malumori ed invidie fra i sacerdoti delle Collegiata tanto da richiedere l'intervento del Vescovo di Faenza per derimere le questioni.

L'8 maggio 1782, a seguito dell'editto emesso dal Granduca di Toscana, anche la Confraternita viene soppressa ed i beni:  vari terreni, infiniti censi attivi e lasciti, passano all'Ospedale di Modigliana. I poderi di proprietà erano:

-  Casetta degli Azzurri e Molinaccio nella balìa delle Fiumane.

-  Casetta Galli nella balìa di Tossino.

La cappella, gli annessi e tutti gli arredi sacri entrano a far parte, invece, del patrimonio della Pieve di S. Stefano. Il 10 settembre dello stesso anno la Confraternita viene ripristinata ma solo nell'immagine, nelle pie oblazioni, nelle suppellettili e negli arredi sacri.

A seguito della fondazione Diocesi, nel 1850, sorgono molte Confraternite tutte con sede in Cattedrale e così, negli anni, la Confraternita dell'Assunta e la sua Cappella perdono importanza.

Nel 1874-75, quando il Vescovo Leonardo Giannotti trasforma la Pieve in 3 navate, la Cappella perde parte della sua profondità.   Il 19 marzo del 1890 lo stesso Vescovo Giannotti concede alla Sig.ra Annetta Testi, ved. Solieri Papiani, il permesso di erigere, in perpetuo, nella cappella dell'Assunta, un monumento marmoreo alla memoria del defunto marito Comm. Gerolamo e ne detta le condizioni: nicchia all'interno del pilastro che divide la Cappella dell'Assunta da quella di S. Isidoro, rifacimento del pavimento, posa del monumento ed installazione di balaustra in marmo

e relativo cancelletto a chiusura del presbiterio. Il tutto a spese della vedova e secondo

il disegno dello scultore del monumento stesso, Carlo Monari, bolognese.  L'aspetto attuale della Cappella risale, principalmente, a quella radicale ristrutturazione del 1890.

L'ultimo Governatore della Confraternita, il Sig. Antonio Cortesi che, quando Don Becattini lo incontrò nel 1988, aveva 90 anni, ne è stato, per oltre 60 anni, servo devoto e fedele. Egli ha conservato scrupolosamente tutti i registri, i verbali dei processi di rivendicazione delle proprietà, dei dissensi fra i Confratelli ed il Priore della Pieve, fra i Confratelli ed il Capitolo della Collegiata, le decisioni più o meno salomoniche dei Vescovi, lasciandoci un vivido spaccato della storia di una delle ultime, prestigiose, Confraternite della Pieve di S. Stefano.

La Cappella dell'Assunta è senz'altro la più bella della Concattedrale, per sfavillio di dorature ed eleganza di marmi, veri e finti. Quest'anno, in occasione della Festività, anche se la decorazione della chiesa non sarà grandiosa come mostra la foto qui sotto, la Cappella, intaccata dall'usura del tempo e dall'umidità, sarà tornata allo splendore originario grazie ad una rapido ed oculato restauro. Inoltre, le inutili suppellettili, accumulatesi nel tempo nel piccolo transetto destro, sono state spostate altrove per far posto a inginocchiatoi e sedie per una più intima e ritrovata devozione  "a la nostraMadona dlè Sônta."

Da tempo immemorabile il 15 agosto a Modigliana si festeggia la Madonna Assunta e la statua, come dicevamo, in legno di ulivo dipinto, fatta arrivare da Venezia, nel 1658, la rappresenta seduta in trono posto su nembi, con putti alati ai suoi piedi ed il braccio destro proteso ad indicare la patria celeste. Originariamente, aveva in dotazione una corona di latta argentata e manto in taffetà celeste per i giorni feriali e corona d'argento e manto di broccato con trina d'oro per le festività solenni. Anticamente, veniva portata in processione devotamente a spalla, e passava per le vie del paese con il manto svolazzante, ed i molti giri di preziose collane d'ogni tipo che le oscillavano sul petto, mentre i braccialetti e gli anelli, che per grazia ricevuta, erano stati messi dai fedeli ai polsi ed in tutte le dita, specie quella statua_assunta.jpgdella mano levata, scintillavano alla luce delle candele e delle torce. Ma qualche tempo dopo un sacrilego, spogliò la statua della corona d'argento, delle collane e ne segò le dita per impadronirsi degli anelli.  Da allora il simulacro viene esposto senza preziosi e, ultimamente, portato in processione su un mezzo motorizzato. Da quest'anno, invece (2014), su richiesta del Vescovo, la statua passerà per le strade. Sempre su un supporto a ruote, spinto però a mano.                  

 
Aneddoto sulla devozione alla "Suntina" (come i nostri vecchi chiamavano affettuosamente l'Assunta).

Un certo Giuseppe Canuti detto "Fafina" ortolano del Seminario di Modigliana per oltre 40 anni, diceva:  "La Suntina la jè è gévlë per fé i miréclë"  ("L'Assunta è il diavolo per fare i miracoli" nel senso che era veramente  il massimo!) Sosteneva infatti che la moglie aveva tentato di avvelenarlo e la Madonna Assunta l'aveva salvato. Morì ottuagenario il 27 agosto 1944.


[1] (da uno scritto del Can.co G. Del Monte e V. Becattini : "Modigliana e i suoi Santuati Mariani" pag.63 e succ.)

[2] L'antica pala con la Vergine del Carmine è abbandonata nella soffitta dell'ex-Vescovado

La statua dell'Assunta in un trionfo di drappi
è posta sull'Altar Maggiore (anni '70 ca)


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