ITINERARI
ARTISTICO-SPIRITUALI MODIGLIANESI - (n°7)
Concattedrale
di S. Stefano P.M. di Enzo Staffa
Cappella
dell'Assunta
(Visite guidate: 14 agosto ore 17,30; 15 agosto ore 11,30 - 17,30 - 22,30)
E' senz'altro la cappella
più bella della Concattedrale per sfavillio di dorature ed eleganza di marmi, veri
e finti. Al posto della classica pala d'altare, risplende, in alto, una nicchia
dorata con la statua della "Madonna Assunta
in Cielo". In legno di ulivo
dipinto, l'opera fu fatta venire da Venezia, nel 1658, e donata alla
Confraternita, da G.B. Tartagni, il pio confratello che, già, nel 1654, le aveva
donato tutti i suoi averi. La Vergine è rappresentata seduta in trono posto su
nembi, con putti alati ai suoi piedi ed il braccio destro proteso verso la
patria celeste.
Nei miei ricordi di
bambino c'è una statua portata a spalla, con il manto svolazzante, giri e giri
di preziose collane d'ogni tipo che le oscillano sul petto e la mano levata
carica di braccialetti ed anelli in tutte le dita. Anni dopo, qualche
sacrilego, spogliò la statua delle collane e ne segò le dita per impadronirsi
gli anelli. Da allora il simulacro viene esposto senza alcun gioiello.
E' l'unica cappella, in tutta la Concattedrale,
ad ospitare un sarcofago, sovrastato da una bella "Maternità in trono", ambedue
in marmo di Carrara, opera dello scultore bolognese Carlo Monari. Il monumento
fu eretto a imperitura memoria dell'illustre personaggio modiglianese Girolamo
Solieri Papiani, con speciale permesso del Vescovo Giannotti alla vedova, Annetta
Testi, purché questa sostenesse le spese della totale ristrutturazione della
cappella. Il rutilante aspetto attuale è opera di quest'ultima ristrutturazione
del 1890, come si legge sulla soglia presso la balaustra.
Ma, oltre alle varie ristrutturazioni
edilizie, nel corso dei secoli, la Cappella, a partire dal 1400 circa, data
presumibilmente della sua costruzione e dell'istituzione della Confraternita ad
essa connessa, ha cambiato anche
"dedicatario".
Anticamente vi aveva sede la Compagnia della
SS.Trinità con oratorio ottagonale, ma già nell'inventario del Marchesini, del
1573, sulla pala d'altare era rappresentava Maria SS. del Carmine. Dietro il
quadro però, nella nicchia chiusa da imposte decorate, vi era la statua della
Madonna. Successivamente, sia la Cappella che il Sodalizio, presero il titolo
di "Confraternita dell'Assunta" o,
popolarmente, "degli Azzurri", dal
colore della cappa che i Confratelli indossavano, sopra i camici bianchi, nelle
funzioni religiose. Allora la chiesa era contigua, lungo la Pieve stessa, ma
separata da questa, e dotata di piccolo campanile a vela, campana e sacrestia
proprie e, adiacente, la sede della Confraternita.
Nel 1765 fu eretta, sulla pianta antica, una
grande cappella in comunicazione con la Pieve. Questo fu dettato dal grande
concorso di popolo, anche dal contado, che si recava ad impetrare grazie, devoto
e fiducioso, nella materna protezione e miracolosa intercessione. I lavori terminarono
nel 1767.
Nel 1874-75, quando
il Vescovo Leonardo Giannotti trasformò la Pieve in 3 navate, la struttura perse
parte della sua profondità.
Don Massimo, in previsione della
Festività dell'Assunta del prossimo 15 agosto, ha voluto che lo splendore originario
della cappella, intaccato dal tempo e dall'umidità, fosse ripristinato e che le
inutili suppellettili presenti, fossero spostate altrove per far posto a
inginocchiatoi e sedie per una più intima e ritrovata devozione "a la nostra Madona dlè Sônta."
La cappella dell'Assunta oggi (2014)
CAPPELLA DELLA M9ODONNA ASSUNTA [1] (Sintesi
di V. Staffa - luglio 2014)
COMPAGNIA
DELL'ASSUNTA
Se ne ignorano le
origini. Molto probabilmente risalgono intorno al 1400 perché sorta subito dopo quella del SS. Sacramento o
dei Battuti Bianchi (1399), della Chiesa di S. Antonio Abate del Borgo e
successivamente della Cripta della Pieve.
Anticamente era la Compagnia della SS.Trinità con oratorio
ottagonale, ma già nell'inventario di Mons. Marchesini, del 1573, sulla pala
d'altare è rappresentata Maria SS. del Carmine [2] in sacra conversazione con
due Santi Carmelitani.
Fino al XVI sec. la
Confraternita ha chiesa propria, contigua e lungo la Pieve stessa, con accesso,
altare in " pietre di masegno
scalpellinate, lavorate e inverniciate", campanile a vela e campana propri,
installata il 10 luglio del 1567, ed una sacrestia con, adiacente, la Sede
della Confraternita. Negli anni, la Cappella, ovviamente, segue le vicende
della Confraternita del momento. Dietro la tela della Madonna del Carmine però,
anni dopo, nella nicchia dorata ed arabescata, chiusa da imposte decorate,
viene posta la statua della Madonna Assunta. E' in legno di ulivo dipinto,
viene fatta arrivare da Venezia, nel 1658, e donata alla Confraternita da
Giovan Battista Tartagni, lo stesso pio confratello che, già nel 1654, le ha
donato tutti i suoi averi. ( La Soprintendenza l'attribuisce a scultore
romagnolo ignoto del XVII sec.)
Successivamente, sia
la Cappella, che il Sodalizio, prendono il titolo di "Confraternita dell'Assunta " o, popolarmente, " degli Azzurri", dal colore della cappa che i Confratelli
indossano, sopra i camici bianchi con cingolo, nelle funzioni religiose.
Nel 1765 viene però
eretta, sulla antica pianta, una grande cappella in comunicazione con la Pieve.
Cosa che la Confraternita fa a sue spese dal momento che ha dovizia di
possessi. Questa ristrutturazione si era resa necessaria per il grande concorso
di popolo, anche dal contado, che si recava, costantemente, ad impetrare
grazie, devoto e fiducioso, nella materna protezione e miracolosa
intercessione. In occasione dei lavori di ristrutturazione, il 13 aprile 1765,
la statua viene portata nel Monastero delle Monache della SS. Trinità ( ora residenza per Anziani "La Modigliana")
perché vi sia custodita in modo adeguato.
I lavori sono affidati al Capomastro Donato Fantoni per Scudi Romani 419
mentre l'altare in scagliola e gli ornati sono eseguiti da Antonio Fossati di
Lugo e terminati il 23 agosto 1767 (come si legge alla base della mensola della
colonna d'ancona destra).
La maggior popolarità
e l'assidua presenza di molti fedeli nella cappella dell'Assunta ingenera
malumori ed invidie fra i sacerdoti delle Collegiata tanto da richiedere
l'intervento del Vescovo di Faenza per derimere le questioni.
L'8 maggio 1782, a
seguito dell'editto emesso dal Granduca di Toscana, anche la Confraternita
viene soppressa ed i beni: vari terreni,
infiniti censi attivi e lasciti, passano all'Ospedale di Modigliana. I poderi
di proprietà erano:
- Casetta degli
Azzurri e Molinaccio nella balìa delle Fiumane.
- Casetta Galli
nella balìa di Tossino.
La cappella, gli
annessi e tutti gli arredi sacri entrano a far parte, invece, del patrimonio
della Pieve di S. Stefano. Il 10 settembre dello stesso anno la Confraternita
viene ripristinata ma solo nell'immagine, nelle pie oblazioni, nelle
suppellettili e negli arredi sacri.
A seguito della
fondazione Diocesi, nel 1850, sorgono molte Confraternite tutte con sede in
Cattedrale e così, negli anni, la Confraternita dell'Assunta e la sua Cappella
perdono importanza.
Nel 1874-75, quando
il Vescovo Leonardo Giannotti trasforma la Pieve in 3 navate, la Cappella perde
parte della sua profondità. Il 19 marzo
del 1890 lo stesso Vescovo Giannotti concede alla Sig.ra Annetta Testi, ved.
Solieri Papiani, il permesso di erigere, in perpetuo, nella cappella
dell'Assunta, un monumento marmoreo alla memoria del defunto marito Comm.
Gerolamo e ne detta le condizioni: nicchia all'interno del pilastro che divide
la Cappella dell'Assunta da quella di S. Isidoro, rifacimento del pavimento,
posa del monumento ed installazione di balaustra in marmo
e
relativo cancelletto a chiusura del presbiterio. Il tutto a spese della vedova
e secondo
il
disegno dello scultore del monumento stesso, Carlo Monari, bolognese. L'aspetto attuale della Cappella risale,
principalmente, a quella radicale ristrutturazione del 1890.
L'ultimo Governatore della Confraternita, il Sig. Antonio
Cortesi che, quando Don Becattini lo incontrò nel 1988, aveva 90 anni, ne è
stato, per oltre 60 anni, servo devoto e fedele. Egli ha conservato
scrupolosamente tutti i registri, i verbali dei processi di rivendicazione
delle proprietà, dei dissensi fra i Confratelli ed il Priore della Pieve, fra i
Confratelli ed il Capitolo della Collegiata, le decisioni più o meno
salomoniche dei Vescovi, lasciandoci un vivido spaccato della storia di una
delle ultime, prestigiose, Confraternite della Pieve di S. Stefano.
La Cappella dell'Assunta è senz'altro la più bella della
Concattedrale, per sfavillio di dorature ed eleganza di marmi, veri e finti.
Quest'anno, in occasione della Festività, anche se la decorazione della chiesa
non sarà grandiosa come mostra la foto qui sotto, la Cappella, intaccata
dall'usura del tempo e dall'umidità, sarà tornata allo splendore originario
grazie ad una rapido ed oculato restauro. Inoltre, le inutili suppellettili,
accumulatesi nel tempo nel piccolo transetto destro, sono state spostate
altrove per far posto a inginocchiatoi e sedie per una più intima e ritrovata
devozione "a la nostraMadona dlè Sônta."
Da tempo immemorabile il 15 agosto a Modigliana si
festeggia la Madonna Assunta e la statua, come dicevamo, in legno di ulivo
dipinto, fatta arrivare da Venezia, nel 1658, la rappresenta seduta in trono
posto su nembi, con putti alati ai suoi piedi ed il braccio destro proteso ad
indicare la patria celeste. Originariamente, aveva in dotazione una corona di
latta argentata e manto in taffetà celeste per i giorni feriali e corona
d'argento e manto di broccato con trina d'oro per le festività solenni.
Anticamente, veniva portata in processione devotamente a spalla, e passava per
le vie del paese con il manto svolazzante, ed i molti giri di preziose collane
d'ogni tipo che le oscillavano sul petto, mentre i braccialetti e gli anelli,
che per grazia ricevuta, erano stati messi dai fedeli ai polsi ed in tutte le
dita, specie quella della mano levata, scintillavano alla luce delle candele e
delle torce. Ma qualche tempo dopo un sacrilego, spogliò la statua della corona
d'argento, delle collane e ne segò le dita per impadronirsi degli anelli. Da allora il simulacro viene esposto senza
preziosi e, ultimamente, portato in processione su un mezzo motorizzato. Da
quest'anno, invece (2014), su richiesta del Vescovo, la statua passerà per le
strade. Sempre su un supporto a ruote, spinto però a mano.
Aneddoto sulla
devozione alla "Suntina" (come i nostri vecchi chiamavano affettuosamente l'Assunta).
Un certo Giuseppe
Canuti detto "Fafina" ortolano del Seminario di Modigliana per oltre 40 anni,
diceva: "La Suntina la jè è
gévlë per fé i miréclë" ("L'Assunta è il diavolo per fare
i miracoli" nel senso che era veramente
il massimo!) Sosteneva infatti che la moglie aveva tentato di
avvelenarlo e la Madonna Assunta l'aveva salvato. Morì ottuagenario il 27
agosto 1944.
[1] (da uno
scritto del Can.co G. Del Monte e V. Becattini : "Modigliana e i suoi Santuati Mariani " pag.63 e succ.)
[2] L'antica pala con la Vergine del Carmine è abbandonata
nella soffitta dell'ex-Vescovado
La statua dell'Assunta in un trionfo di drappi
è posta sull'Altar Maggiore (anni '70 ca)
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