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Itinerario Artistico-Spirituale n°10: L'Appartamento dell'Ex-Vescovado
03/03/2015
APPARTAMENTO STORICO DELL'EX - VESCOVADO
Visita guidata dell' 8 dic. 2014 per l'inaugurazione

  di Vincenzo Staffa
(Aggiorn. del 03  feb. 2015)


INGRESSO

Consolle: madonna_dell_umilt.jpg

- Terracotta dipinta
"Madonna dell'umiltà   Iconograficamente questa figura può essere riconducibile alla Madonna del Prato di Giovanni Bellini (1505) oppure identificata come la " Madonna dell'Umiltà " perché  rappresentata seduta a terra,  quasi a ricordare il suo ruolo "terreno", più vicina alla gente povera ed umile; inoltre la posiziona suggerisce anche il tipico modo di sedere delle donne mediorientali.

Questa rappresentazione è molto differente dalle Maestà in cui la Vergine è seduta in lussuosi troni rialzati.  Il ruolo "terreno" ed allo stesso tempo  "divino" è sottolineato dalla presenza di una preziosa corona posta sui capelli fluenti, come anche sul capo del Bambino.  L'opera suscita perplessità ma esclude che sia di   artista locale. Molto probabilmente è giunta in Vescovado, con qualche Vescovo proveniente dalle Marche o dall'Umbria, o come dono-ricordo di qualche devoto.  E' di ignoto artista e di buona fattura senz'altro recente, si potrebbe azzardare fine dell'800 inizi  '900.

La sua modernità è suggerita dalla rappresentazione della Vergine con i capelli fluenti,  senza il classico velo; un lieve sorriso le illumina il viso sbarazzino, dolce; gli occhi dal leggero strabismo, così detto di Venere, sebbene persi nel vuoto, trasmettono gioia e amore materno. E' senz'altro un unicum nella nostra Diocesi, perché tale tipologia è lontana dall'iconografia classica locale dei noti plastificatori Ballanti  & Graziani di Faenza, per esempio, o dalle Madonne di Strada delle facciate delle nostre case o nelle cellette di campagna, sebbene non tridimensionali.  Inoltre, la posizione del Bambino in            grembo ricorda un poco il dramma della Deposizione del Figlio dalla Croce, pertanto è anche, simbolicamente, una straordinaria "Pietà".



CORRIDOIO

Parete a destra ingresso:

- Scultura lignea:    Crocifisso     Antica croce appartenuta alla Confraternita dei Battuti Bianchi (o Compagnia del SS. Sacramento)  istituita nel 1399. Ebbe diverse sedi la più importante delle quali fu la Cripta della Pieve l'attuale Oratorio del Gesù Morto.  Nell'Inventario della Compagnia redatto nel 1799 figura:

[...]  nell'altare del SS. Crocifisso...a destra dell'ancona una nicchia dove è 
l'immagine del SS. Crocifisso in legno verniciato assai antico con fascia nei fianchi.

Nell'analisi iconografica-stilistica dell'opera, la Dott.ssa Patrizia Capitanio, al risalto che dà all'accuratezza della realizzazione degli elementi anatomici del corpo del Cristo, contrappone la peculiarità del capo le cui dimensioni non sono proporzionate al corpo ed i capelli non sono realizzati a ciocche ma in un unico ammasso che non sembra essere in massello di legno, come si è notato da alcune cadute di colore che lasciano travedere filamenti vegetali o crine. Si presume, pertanto, che il capo molto rovinato, sia stato ricostruito in epoca imprecisata. Prendendo in esame la scultura del  corpo si vede come sia vicina agli stilemi riconducibili all'ambito toscano della seconda metà del '400, che a loro volta presero a modello celebri crocifissi come quello del Donatello in Santa Croce del 1415 e quello coevo del Brunelleschi in Santa Maria Novella.

Il Crocifisso dei Battuti Bianchi pende dalla croce apparentemente privo di gravità, sospeso con le braccia leggermente piegate; il torso è vigoroso e di proporzioni armoniose; le gambe di forma snella e robusta rilevano una certa  tensione  della   muscolatura, dando l'impressione dominante, di tenera carnosità. Il perizoma non è scolpito ma realizzato in tessuto pertanto non originale. Caratteristica, questa, riconducibile ai crocifissi di Benedetto da Maiano di S. Maria del Fiore a Firenze,  della fine del 1400.

Il Crocifisso dei Battuti Bianchi si ritiene, pertanto, sia stato realizzato nell'ultimo decennio del 1400.
crocifisso.jpg


SALONE DI RAPPRESENTANZA

Ci troviamo nella parte centrale dell'appartamento storico, al piano nobile dell'ex-Palazzo Vescovile. Questo è il Salone di Rappresentanza, dal bel soffitto decorato, molto probabilmente dal pittore cittadino Vittorio Baccherini che citeremo ancora in questa visita, dove i Vescovi ricevevano ufficialmente le delegazioni laiche e religiose, Confraternite, Associazioni e privati cittadini.

Qui ascoltavano lamentele e petizioni, dirimevano veri e propri dissidi e controversie, come, per esempio, l'ordine di sfilata di questa o quella Confraternita o Associazione, durante le solenni processione, rispetto alla croce iniziale o alla statua o al Santissimo. Con paterna indulgenza sedavano malumori e ricevevano attestazioni di fedeltà alle direttive e rinviavano tutti, soddisfatti e fiduciosi, rasserenati dalla benedizione apostolica che, immancabilmente impartivano, concludendo le udienze.

Era qui che, per 132 anni, dal più umile fedele alla più arrogante autorità,  tutti piegavano il ginocchio e baciavano devotamente l'anello in riconoscimento della loro alta carica ecclesiastica, religioso rispetto e filiale devozione.

Ma tutto questo, in questa eleganza e signorilità, fino a metà '800, non esisteva. C'era una dignitosa canonica dove risiedeva il Priore pro tempore della Pieve di S. Stefano.

Il grande Priore Francesco Saverio Violani che, nei lavori di profonda trasformazione della Pieve, iniziata nel 1746 e terminata 50 anni dopo dal nipote Jacopo Filippo Traversari, inserì, molto probabilmente anche l'ampliamento della Canonica.  Ma fra il 1850, all'annuncio dell'elevazione di Modigliana a Diocesi, ed il '54, all'ingresso del primo Vescovo, l'edificio subì senz'altro ulteriori modifiche ed abbellimenti.

sala_ricevimento_sedie.jpg

Inoltre la Comunità provvide ad ampliare, abbassare e rettificare la piazza antistante la cattedrale e ad acquistare una parte dell'orto di S. Giovanni come parco e giardino dell'Episcopio. Fu una grande soddisfazione per i Modiglianesi che sentivano la necessità di una Sede Vescovile, ed ancor più, se ne ritenevano degni, e ne vantavano quasi il diritto, per indiscussi meriti civili, religiosi e militari, come numerosi Priori elevati alla porpora, illustri personaggi prestati al Governo Granducale, insigni studiosi e letterati che portavano lustro alla cittadina, decenza di edifici, scuole, strade e servizi alla popolazione, numerose organizzazioni filantropiche, Accademia prestigiosa, teatro e numerose manifestazioni culturali, Industrie ed artigianato qualificato, nonché Conventi e Monasteri rinomati, dove monache e frati erano morti in concetto di santità.

sala_ricevimento_2.jpg

Questo desiderio/diritto era serpeggiato in paese sin dalla fine del 1500, inizio 1600 in :

 ("CENNI STORICI SULLA DIOCESI DI MODIGLIANA")

 - Lotta con la vicina Brisighella, i cui abitanti, volevano la stessa cosa con  giurisdizione ecclesiastica su tutta al Romagna Toscana, compreso Modigliana.

- a tale scopo inviavano istanze di ogni tipo a Roma raccomandate da maggiorenti e Governatori della Valle del Lamone ed appoggiate perfino dal Duca d'Urbino Francesco Maria II° e dallo stesso Re di Francia.

- l'istanza dei brisighellesi fu rigettata con decreto del Card. di Gioia in data 19 marzo 1612. Tentativi furono reiterati nel 1618 - 21 e 23 limitando le richieste ed escludendo Modigliana dalla loro giurisdizione, ma fu tutto inutile.

- I Modiglianesi, nel frattempo, erano ricorsi al Granduca Cosimo II° vantando un prestigio superiore agli altri paesi per quanto già detto e, molti anni dopo, il privilegio di essere stata dichiarata CITTA' NOBILE con Motu Proprio del Granduca Leopoldo II° stesso, in data 23 giugno 1838

- I voti dei modiglianesi furono nuovamente e prontamente favoriti dal Governo Granducale e perorati presso la Santa Sede.

- Pio IX, con la bolla del 07 luglio 1850, creò la Diocesi di Modigliana suffraganea di quella di Firenze, e sottopose alla sua giurisdizione, con 100 parrocchie, tutta la Romagna toscana.

- Per l'istituzione della nuova Sede Episcopale e l'ingresso del primo Vescovo, la città di Modigliana organizzò concerti, luminarie, arredi alle finestre ed ai balconi delle case ed un magnifico arco di trionfale presso il Parterre. L'omaggio della popolazione iniziava già a Tredozio con la rappresentanza dei Canonici e la presenza del Gonfaloniere Francesco Maria Piazza.

- Una grandiosa tornata Accademica fu tenuta nella chiesa di S. Domenico, cui assistette una folla sterminata.  Oltre quaranta componimenti in prosa ed in versi celebrarono "le glorie  e le speranze della provincia, le virtù eminenti del nuovo Prelato, la regale Munificenza del Granduca Leopoldo II°, e la grazia concessa dal Sommo Pontefice Pio IX." Questi, in riconoscenza per il sostegno economico del Granduca, permette a questi di presentare il nominativo del nuovo Vescovo.

- Il primo Vescovo di Modigliana fu  Mons. Mario Melini, di Montalcino che fece il suo ingresso il 4 mag. 1854 . In quell'anno la popolazione della nuova Diocesi era di 52mila persone distribuite, (forse 31.740 soltanto)[1] come s'è detto, in 100 parrocchie.

- Nel 1907 in vacanza di Sede Vescovile le 17 parrocchie sottratte alla Diocesi di Sarsina le furono restituite.

- Nel 1950, 100 anni dopo, la popolazione era già scesa a 41.260 suddivisi in 83 parrocchie con 103 sacerdoti, 14 religiosi e 146 religiose.

- 20 anni dopo circa, nel 1969, la popolazione era scesa ancora a 23.531 abitanti, distribuiti in 70 parrocchie, con 71 sacerdoti, 4 religiosi e 113 religiose.

- nel 1980, la popolazione era ulteriormente dimezzata a 10.500 abitanti distribuiti in 41 parrocchie con 22 sacerdoti, nessun religioso e 48 religiose.

- Sei anni dopo la Diocesi di Modigliana cessava di esistere dopo essere stata smembrata in favore delle Diocesi limitrofe.

Prima di passare ai ritratti ed alle biografie dei Vescovi, permettetemi di illustrarvi le opere d'arte qui raccolte.


LUNETTE : Le quattro lunette (ex-voto) furono commissionate a Silvestro Lega nel 1857 dall'Opera della Madonna del Cantone per ornare gli archi ciechi della navata della Chiesa omonima. I dipinti del Lega andavano a sostituire i disegni a chiaroscuro sullo stesso tema, eseguiti dal Sacerdote Germano Baccherini attorno agli anni trenta dell'800.   Queste tele, eseguiti dal grande pittore concittadino Silvestro Lega, fra il 1858 ed il 1863,   rappresentano le calamità da cui la Madonna protesse Modigliana nel corso dei secoli e  cioè:

- la peste del 1630 (quella ricordata dal Manzoni), il colera del 1855, la terribile "spagnola".

- la carestia del 1563 e 1589. Di quegli anni i cronisti di Faenza e Brisighella raccontano  "che si moltiplicavano i mendicanti che, sfiniti, cadevano morti per le vie", mentre a Modigliana e dintorni i morti furono pochi.

il terremoto del 1648, del 22 marzo 1661, in concomitanza con un eclisse di sole, quello lungo 20 giorni del 1725, e quello del 1816.

- la guerra: l'assalto dei soldati di ventura del 1358, sventato dalle donne, il temuto assedio del 1643 e l'insurrezione del 1799 contro i    francesi.

Pala d'altare: 
Adorazione di Gesù Bambino con Sant'Antonio Abate e San Lorenzo


Olio su tela di ignoto. Ambito romagnolo del XVII sec. Proveniente dalla diruta Chiesa di S. Lorenzo in Miano  (Monte Trebbio).
Trascrizione e traduzione delle iscrizioni  latine riportate nella pala:


-  in basso a sinistra:

PARTHENIA,  ET  PARTVS  DISCORDES  VSQ.  FVERE,

SOLVM  IN  VENTRE  TVO,  EST  PAX  CONCILIATA  MARIA.


"ECCO LA VERGINE ANCHE SE SUL SUO PARTO A LUNGO FURONO DISCORDI. 
SOLTANTO NEL TUO GREMBO E' STATA RISTABILITA LA PACE, O MARIA."


Si fa, chiaramente, riferimento alla lunga ed antica diatriba, in seno alla Chiesa,sulla verginità della Madonna anche dopo il parto, che favorì l'insorgere di settedissidenti. La spiegazione di S. Girolamo, adottata dalla Chiesa, pose poi fine alla  disputa. 

- in basso a destra:

HIC  INFANS  DEVS  EST  GENITVS  BIS, CONDITOR  ORBIS

QVI  IACET  IN  FENO  REGNAT  SED  IN  AXE  CORONANS

OLIM  VLTOR  SCELERUM,  NVNC  GRATIS  ILLA  RELAXAT,

NOSTRA  CARO  DACTVS,  QVA  NOS  QVOD: CARNE REDEMIT.
 

"QUESTO INFANTE E' DIO, GENERATO PER LA SECONDA VOLTA, E' IL CREATORE DEL MONDO.
COLUI CHE GIACESUL FIENO REGNA  ABBRACCIANDOLO SUL SUO ASSE. 
UN  TEMPO EGLI ERA IL VENDICATORE DEI DELITTI (peccati), ORA CON LE SUE GRAZIE
CI PERDONA PERCHE' EGLI  SI E'  FATTO CARNE E CON LA SUA INCARNAZIONE CI HA REDENTI."

In basso a destra, invece, il cartiglio sormontato dallo stemma della famiglia Sauli, forlivese. (Dai registri dei Battezzati risulta che nel periodo c'era una famiglia SAULI anche a Modigliana.)

Proseguiamo con gli altri quadri:         

- Olio su tela : "Ritratto di Don Giusto Vecchi"

Parroco di S.Lorenzo in Ritortolo (Brisighella)  eseguito dal pittore Ferdinando Bucci nel 1933. (Trattasi di lontano parente di Don Massimo)

- Olio su tavola : Ritratto di don Giovanni Traversari Violani  opera di autore ignoto, del XX sec. di buona e moderna fattura.  Rappresentato con la mozzetta è il  Priore di S. Bernardo. Fu lui che promosse la grande ristrutturazione e egli altari  della sua chiesa, che ebbero luogo nel 1895, a spese sue, del Vescovo  Giannotti e di vari possidenti di  Fu Vicario Vescovile e resse la diocesi per 14 mesi dopo la morte del Vescovo Giannotti nel 1895. Passa per uomo di condotta immorale, senza  spirito ecclesiastico ed accusato di adulterio.[1]

Quadro di  S. Antonio Abate Tavola dipinta dal pittore modiglianese Vincenzo Stagnani e datata 1945. Originariamente era nella chiesa   della Parrocchia di  S. Reparata in Valle.

Piccolo quadro de:  La Sacra Famiglia e S. Giovannino 
Non si ha conferma ufficiale della cosa ma la tradizione orale  vuole che questa piccola tela, sia stata eseguita da Silvestro Lega, (1826-1895) fra il  1843 ed il 1845, durante la sua permanenza a  Firenze presso la casa del ratellastro Giovanni  copista di Opere di Galleria, copiando a sua volta, l'opera di Bartolomeo Schedoni,  che si conserva nella Galleria degli Uffizi.  

Il quadretto, olio su tela,   (iscrizione sul retro: "Tela inglese") era, in un primo tempo, nella Parrocchia di S. Caterina in Albano dove era parroco il  fratellastro del pittore,  Don Antonio Lega Nediani (5° dei 23 figli di Antonio,  il padre del pittore) e, successivamente in quella di S. Martino in Monte. Fu  trasferito nella canonica di S. Stefano, dopo il 1987.


[1] Relazione del 1904 di P. Luddi sulla Diocesi di Modigliana. Da:  M. Tagliaferri . "Note per una storia della Diocesi di Modigliana ..."  <<Studi Romagnoli LXIV >> (2013) Ediz. Stilgraf Cesena

[1] M. Tagliaferri: "Note per una storia della Diocesi di Modigliana dalle origini all'Episcopato di Ruggero Bovelli"  in << Studi Romagnoli - LXIV >>  (2013) pag. 258

BIBLIOTECA

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VESCOVI  DELLA  DIOCESI  DI  MODIGLIANA
Disposizione geografica dei loro ritratti. (Le date indicano il periodo effettivo di reggenza).





A sinistra della finestra

1) In alto a sx
: Mario Melini   (1854 - 1865)                              Busto in gesso di Don Poggiolini (anni '60)

MARIO MELINI  nato  il   13 nov.1797 a  Montalcino (Siena) viene eletto Vescovo il 19  dic.1853, consacrato il 27 ed entra in sede il 04 maggio 1854. Ha 57 anni. Già il  18 novembre dello stesso anno ripristina la Confraternita della Misericordia   soppressa nel 1785 dal Granduca Leopoldo, e l'11 nov. 1858 inaugura il    Seminario Vescovile nell'edificio dell'antico Monastero delle Monache Domenicane  della SS. Trinità, eretto, nel 1686, dalla Contessa Costanza Severoli, sui resti di un antico ospizio dei frati di Brisighella. Mons. Melini muore, colpito da apoplessia,  il 04 marzo 1865 all'età di 68 anni.   Viene sepolto in Cattedrale nella tomba dei  Priori posta davanti all'altar maggiore.



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Sede vacante dal 1865 al 1871


2) In alto a dx :Leonardo Giannotti   (1872 - 1895)         Busto in gesso di Don Poggiolini

Fr. LEONARDO GIANNOTTI    (O.F.M. Riformato) nato a Torcigliano di Camajore (Lu)
il 14 gen.1824, ordinato sacerdote a 23 anni, a 47 anni è nominato Vescovo di  Modigliana da Pio IX, il 22 dicembre 1871.  Consacrato il 27  dicembre, prende   possesso della sede il 25 febbraio 1872. Dota il Seminario della villa estiva di Cignano ed istituisce, con altri benemeriti benefattori, la pia casa S. Carlo per i  chierici poveri  restaurando  l'antica  foresteria  delle Monache domenicane, cioè la  casa addossata alla chiesa. Nel 1871 favorisce la fondazione dell'Istituto Sacra  Famiglia per   l'educazione delle fanciulle povere, accogliendo Madre Teresa Lega da Brisighella.  In cattedrale apporta, fra il 1874 ed il '75, importanti modifiche come  la sua trasformazione  da  aula  unica nell'attuale  elegante chiesa a tre navate, riducendo il numero degli altari da 22 agli attuali 8.  Nel 1885 si trova a dover gestire   lo spinoso caso della morte di Don Giovanni Verità che  verrà accompagnato al  cimitero con solo rito civile.  Nel 1890, caso unico in cattedrale, permette l'erezione  della sepoltura con monumento funerario del Conte Girolamo Solieri Papiani  nella Cappella dell'Assunta. Mons. Giannotti muore il 17 luglio 1895 a Marradi, aveva 71 anni. Per sua volontà viene sepolto nel Cimitero Comunale di Modigliana dal quale viene traslato, nel 1920,  nell'antica tomba dei Priori della Pieve, posta davanti all'altar maggiore del duomo.

3) In basso a sx¸ Sante Mei   (1896 - 1907) 

SANTE MEI  nato a Cagli (Pesaro) il 05 nov. 1831, ordinato sacerdote a 22 anni e si  laurea a Roma in Teologia e Diritto Canonico; a 64 anni Papa Leone XIII° lo    nomina Vescovo di Modigliana. Viene consacrato il 1° dicem. 1895, ed entra in  sede il 27 settembre 1896. Definito "il Vescovo candido e pio", per salute malferma  rinuncia all'incarico il 29 novembre del 1907 per ritirarsi nel paese natio dove  muore il 23 maggio 1909. Alla guida della diocesi provvede, come delegato  vescovile, Don Giovanni Fiorentini parroco di Fregiolo.

4) In basso a dx : Luigi Capotosti  (1908 - 1915)

LUIGI CAPOTOSTI  nato a Montegiberto (Fermo) il 23 feb. 1863; ordinato Sacerdote a  22 anni. Il 29 aprile 1908 Pio X° lo nomina Vescovo di   Modigliana; consacrato   il 31 maggio entra in sede il 15 novembre dello   stesso anno. Ha 45 anni  Sei   anni dopo Papa Pio X° lo nomina Segretario della Sacra Congregazione dei  SS  Sacramenti e pertanto, il 1° gennaio 1915 rinuncia alla Diocesi. Il 21 giugno 1926 viene creato Cardinale. Muore a Roma, a 75 anni, il 06 gennaio 1938.

A dx della finestra:


5) in alto:  Ruggero Bovelli   (20/07/1916 - 01/10/1929)

RUGGERO BOVELLI  nato a Pantalla (Perugia) il 13 gen. 1875, a 22 anni viene ordinato sacerdote. E' Arciprete della Cattedrale di Todi e vicario generale della stessa diocesi.  Papa Benedetto XV° il 24 luglio 1915, lo nomina Vescovo di  Modigliana, e ne sarà il più giovane vescovo (40 anni) Consacrato il 1° novembre   del 1915 nella Cattedrale di Todi,   prende possesso della Diocesi il 29 nov. dello stesso anno. Dal 1915  al 1924 regge anche la Diocesi di Faenza. Ristruttura  la chiesa del Seminario di Modigliana, Villa Cignano, la Cattedrale ed il Santuario  della Madonna del Cantone.  Dopo 14 anni di ministero, il 1°ottobre 1929, a 54   anni, viene nominato Arcivescovo di Ferrara dove rimane fino alla morte avvenuta il 09 maggio 1954.    Viene sepolto in un sontuoso mausoleo eretto in fondo alla navata destra della Cattedrale di Ferrara.

Sopra la porta della camera da letto :

6)  Massimiliano Massimiliani     (30/06/1931 - 30/08/1960)

MASSIMILIANO  MASSIMILIANI, nato a Falerone, Diocesi di Fermo, il 27 giu. 1876.  Ordinato sacerdote a 26 anni  è Parroco di S. Gregorio in Fermo fino alla sua  elezione a Vescovo di Modigliana il 30 giugno 1931, a 55 nni. Consacrato nella   cattedrale di Fermo il 15 ago. prende possesso della Diocesi  il 13 dic. 1931. Nei 29 anni di Episcopato a Modigliana  scrive 24 lettere pastorali, compie 5 visite pastorali, celebra il secondo Sinodo diocesano (1937), il primo  Congresso  Eucaristico del 1940, la  Peregrinatio Mariae   del 1949,  il  Centenario  della  fondazione della Diocesi nel 1950 e, nel 1958 del Seminario. Il Secondo   Congresso Eucaristico-mariano nel 1950,ordina una settantina di sacerdoti, istruisce il processo diocesano di beatificazione della Serva di Dio  Suor Maria  Teresa Lega fondatrice delle suore della Sacra Famiglia. Il 1° giu. 1950 viene  nominato Assistente al Soglio Pontificio.  Dopo 4 mesi di malattia muore a    Modigliana il 30 agosto 1960 all'età di 84 anni.  Ai funerali del 15 settembre presenzieranno 15 vescovi, 150 sacerdoti e migliaia di fedeli. Le sue spoglie  riposano nella tomba dei Priori di S. Stefano, ai piedi dell'altar Maggiore del Duomo.                                                                                                                                        
L'autore del ritratto é V. Farentani

Sopra la porta di dx :

7):  Antonio Ravagli      (30/08/1960 - 30/04/1970 - dimesso)

ANTONIO RAVAGLI, nato a Portico di Romagna il 14 gen. 1907, entra nel  Seminario  di Modigliana, 1917 per gli studi ginnasiali ed in quello di Firenze,  nel 1922, per  i  corsi liceali e teologici.  A 22 anni viene ordinato Sacerdote a Faenza l'11 ago.  1929, da Mons. Ruggero Bovelli e nominato prima  vicerettore e, poco dopo,  prorettore del Seminario diocesano per la improvvisa partenza del rettore titolare il  Can.co Ubaldo Valtancoli.  Nel marzo del 1932 è nominato Rettore e Canonico  effettivo della Cattedrale. Nel 1940 è Arcidiacono capo del Capitolo della Cattedrale.  Il 21 ottobre 1947 è nominato Arciprete di Castrocaro. Nominato Vescovo nel   luglio del 1955 a 48 anni, riceverà la consacrazione episcopale l'11 settembre nella chiesa parrocchiale di Castrocato, dalle mani di Mons. Massimiliano  Massimiliani affiancato dai Vescovi Giovanni Fiorentini e Roberto Massimiliani,  vescovo di Civita Castellana e nipote di Massimiliano. Il 31 ottobre 1955 è Vescovo  coadiutore a Larino, e dopo 4 anni, il 26 aprile 1959, fa il suo ingresso nella   Diocesi di Modigliana come Coadiutore dell'anziano Vescovo Massimiliani.   Alla morte di questi, avvenuta il 30 agosto 1960, la successione di Ravagli è   immediata. Ha 53 anni. Cinque anni dopo, a settembre, è costretto a chiudere  il  Seminario di Modigliana per mancanza di alunni. Fra il 1959 ed il 1970 ordina 10 sacerdoti. Dice uno di loro: "Ravagli è un vescovo buono, saggio e aperto al nuovo  del Concilio, ma stritolato fra l'incudine della conservazione ed il martello della   contestazione".  Dal 1968 al 1970 è nominato Vescovo Ausiliario e Vicario   Generale di Faenza per preparare una "morbida e lenta transizione alla successione  del Vescovo Battaglia ed all'unificazione con Modigliana". Dopo 10 anni di  Episcopato, il 30 aprile 1970 Mons. Ravagli rinuncia alla Diocesi Faenza-   Modigliana ed il Papa lo trasferisce a Firenze quale  Ausiliare dell'Arcivescovo.  Mons. Ravagli muore, a 74 anni, di polmonite fulminate a Firenze il 13 dicembre    1981, al rientro, assieme al Card. Benelli Arcivescovo di Firenze, dall'udienza con   Papa Giovanni Paolo II°, a Roma.
L'autore del ritratto è P. Mastrangelo, 1975

A destra della finestra

8) Marino Bergonzini    (05/06/1970 - 06/08/1982 ritirato)

MARINO BERGONZINI nato il 31 marzo 1907 a S. Cesario sul  Panaro (Modena) a 22   anni è ordinato sacerdote ed è parroco a Modena ed a Nonantola. A 46 anni  viene nominato Ausiliario del Vescovo di Modena, ed a 50 è Vescovo di   Volterra. Il 05  giugno 1972  viene nominato  Coadiutore del Vescovo di Faenza    e di Modigliana. Dalla sede di Faenza lavora allo smembramento della  Diocesi di Modigliana di cui resta Vescovo titolare dal 1970 al 1982. Il 31 agosto 1976 si    insedia come Vescovo titolare di Faenza e di Modigliana. Il 06 agosto 1982 si  ritira da detto incarico e risiede in pensione a Modigliana. Muore a Faenza il 16 gennaio 1987.

Sotto:

9) Francesco Tarcisio Bertozzi    (06/08/1982 - 30/09/1986 Vesc. Faenza-Modigliana)

FRANCESCO TARCISIO BERTOZZI Ultimo Vescovo titolare della Diocesi di Modigliana, dal 1982 al 1986, Mons. Francesco Tarcisio Bertozzi è nato a Gambettola  (Cesena) il 9 maggio 1928. Ordinato sacerdote a 23 anni  è cappellano in S. Mauro in Valle.  Nel 1966 il Vescovo di Cesena Gianfranceschi lo sceglie quale suo segretario, nell'assumere la carica di Arcivescovo di Modena. Nel 1968 è Vicario della Diocesi di Cesena. Nel 1982, a 54 anni, viene nominato da Papa  Giovanni Paolo II° primo Vescovo della rinnovata Diocesi di Faenza - Modigliana e   consacrato in Cattedrale a Cesena il 18 settembre 1982 e un mese dopo s'insedia.  Muore nella Sede Vescovile di Faenza il pomeriggio del 16 maggio 1996 dopo 14   anni di Episcopato.

VESCOVI  DELLA  DIOCESI  DI  FAENZA - MODIGLIANA
A dx della finestra:

1) Francesco Tarcisio Bertozzi    (30/09/1986 - 16/05/1996) deceduto.

Ultimo Vescovo di Modigliana ma anche 1° Vescovo  della nuova Diocesi di Faenza-Modigliana.

Parete dx:

2) Italo Benvenuto Castellani  (19/04/1997- 31/05/2003) - Arciv. Lucca.

ITALO  BENVENUTO CASTELLANI  nasce a Cortona, in provincia di Arezzoil 1 luglio 1943, ordinato sacerdote a 26 anni. Si laurea in teologia presso la Pontificia Università Lateranense a Roma  e in scienze sociali presso  L'Università degli Studi di Trento . Nel 1987, con l'istituzione della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro è nominato Vicario episcopale e parroco della concattedralele di Cortona  Nel 1995  è il Vicario generale della diocesi. Il 19 aprile 1997 Papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Faenza-Modigliana.  Riceve l'ordinazione episcopale il 15 giugno 1997 ed il 29 giugno prende possesso della diocesi. Il 31 maggio 2003 Papa Giovanni Paolo II  lo nomina Coaduatore a Lucca ed il 22 gennaio 2005  ne diventa Arcivescovo.

                  Dis. di Giuliano Ravagli - modiglianese
Parete a lato porta camera da letto

3) Claudio Stagni           (26/04/2004 - 15/03/2014)

CLAUDIO STAGNI  nasce a  Ganzanigo  di  Medicina, il 9 giugno 1939 ed è ordinato sacerdote a 24 anni.  Dal 1963  al  1966  è  insegnante di Lettere nel Seminario arcivescovile di Bologna.   Dal 1967 al 1988 è parroco di San Cristoforo in Mongardino (una chiesa di Bologna),  e vice cancelliere della Curia.   Nel 1988 diventa vicario generale  dell'Arcidiocesi. Il 6 dicembre 1990 è nominato Vescovo ausiliare di Bologna e consacrato il 13 gennaio 1991 dal cardinale Giacomo  Biffi.  Il 26 aprile 2004  Papa Giovanni Paolo II°  lo nomina Vescovo di Faenza-  Modigliana; prende possesso della sede il successivo 30 maggio. Lascia per   raggiunti  limiti di età nel 2014.

Sopra la porta disimpegno

4) Mario Toso        (15/03/2015 - ......

MARIO TOSO nasce a Mogliano Veneto (TV)  nel 1950. Professo Salesiano nel 1967, ordinato sacerdote nel 1978. Laurea in Filosofia all'Università Cattolica del Sacro  Cuore di Milano nel 1978, Baccalaureato in Teologia a Torino, successivi studi in filosofia e Teologia alla Università Pontificia Salesiana nel 1981 e nel 1982 presso la Lateranense. Docente e decano di Filosofia presso l'Università  Pontificia  Salesiana dal 1991 al 2000. Dal 2009 al 2009 Rettore Magnifico della stessa. Nello stesso anno è ordinato vescovo ed assegnata la sede di Bisarcio vicino a  Ozieri nel Nord della Sardegna. Parla 3  lingue ed è autore di diverse pubblicazioni.   Prende possesso della Sede di Faenza il 15/03/2015

Il resto è storia di oggi.....

Vorrei invece raccontarvi un aneddoto di 50 anni fa esatti.     

RITRATTO del Vescovo Mario Melini dipinto da Silvestro Lega

Verso la fine di ottobre del 1964 il Vescovo Mons. Antonio Ravagli riceve una lettera da Siena, da un certo Mario MARIANELLI - MELINI che si presenta quale "nipote" del  compianto Vescovo di Modigliana Mario Melini (morto 100 anni prima!) Propone la   vendita del ritratto dello "zio" dipinto da Silvestro Lega. Il pittore ricorda quel     ritratto come "grande al vero". Le dimensioni della tela, infatti, sono cm 90 x 82.

La sua esecuzione è forse da mettere in relazione con l'incarico delle Lunette per la Chiesa della   Madonna del Cantone, ottenuto nel 1857, forse per ingraziarsi il Prelato o in riconoscenza per la  commissione ottenuta.

Vistosi ignorato, circa un anno dopo, con lettera del 06 settembre 1965, il nipote torna  sull'argomento: è costretto a vendere per far fronte alle necessità delle due sorelle inferme residenti a Pienza. La Curia modiglianese risponde, due giorni dopo, per mano del Can.co Francesco Mancorti, Priore di S. Bernardo; non si conosce il tenore della   risposta. Il 15 settembre  altra lettera con la foto del ritratto eseguito dal Lega e dello    "zio" in piedi, in saio francescano. Ad una risposta interlocutoria della Curia, il Sig.  Marianelli, con lettera del 22 settembre, chiede poco più di due milioni di Lire. Un mese dopo il nipote sollecita una risposta. In fondo alla lettera della Curia il Priore      Mancorti annota: Risposto negativamente in data 25 ottobre 1965. Nell'ultima lettera datata 27 ottobre il Marianelli abbassa la richiesta a 1 milione e mezzo ma in calce alla  stessa, Mons. Mancorti, annota ancora: "Risposto negativamente il 03 nov. 1965".

Si conclude così la vicenda del ritratto di Mons. Mario Melini, Vescovo di Modigliana,  eseguito da Silvestro Lega fra il 1856 ed il 57.

bliblioteca_tavolo.jpg

Continuiamo con la quadreria:

In fondo alla parete d'ingresso

- Olio su tela 100 x 80: " Ritratto del Card. Marcello CRESCENZI"

Scuola Romagnola del sec. XVIII Arcivescovo di Ferrara era protettore   della  Collegiata  di  S.  Bernardo  di  Modigliana, voluta dal Fondatore  Bernardo Fecchi.

Iscrizione alla base: SECUNDUS HUIUS COGNOMINIS CARDINALIS PROTECTOR [1]

Iscrizione riferita al quadro gemello.   Sul retro la data: 1752

Parete di fronte

Antichi teleri delle Stazioni della Via Crucis

Dipinti fra il 1865 ed il 1870 dai Baccherini la paternità di questi  teleriè incerta fra due fratelli  Vittorio nato nel 1802 di professione pittore e  decoratore, e Germano, sacerdote e pittore, nato nel 1805, nipoti di Giuseppe l'autore della pala  dell'Immacolata del transetto del Duomo. Don Becattini, in una sua pubblicazione[2] scrive che fu  Vittorio, marito di Margherita Verità, sorella di Don Giovanni, a "soffiare", per una differenza di pochi centesimi, nell'offerta, l'incarico di dipingere i  grandi teleri della Via Crucis, al già famoso  pittore concittadino Silvestro Lega. La Prof.ssa Alba Maria Continelli, invece, nel  1986, come  studiosa di Lega, comunicava a Giuliano Matteucci, l'autore dei due  vol. "Lega, l'opera completa"  Ediz. Giunti  -  Firenze -  1987,  che l'autore  era  il Sacerdote Germano.       Probabilmente ambedue le versioni sono giuste perché,    molto verosimilmente i  due fratelli hanno collaborato strettamente.  La pennellata è di persona usa a dipingere come  Vittorio che lo faceva di mestiere mentre         l'impianto scenico, i dettagli delle ambientazioni sono  accurati e dotti,  pertanto di mano del fratello Sacerdote. Evidentemente i grandi teleri della Via Crucis non rappresentavano   solamente i fatti della Passione ma anche altri momenti della vita di Gesù. Qui mostriamo: "Cristo cammina sulle acque"  e "Gesù, giovanetto, nel Tempio fra i dottori".

In fondo alla parete destra:

- Olio su tela 100 x 80:        " Ritratto del Card. Pier Paolo CRESCENZI"

Scuola Romagnola del sec. XVII° Protettore della Accademia degli Incamminati voluto dal Padre Gabriele Sacchini.

Iscrizione alla base:  : P. PAULUS CARD: CRESCENTIUS  PRIMUS  PROTECTOR [3]
Sul retro la data 1620 e sotto un'iscrizione quasi indecifrabile:
"Baldasare Atoni ( Alsu)..? R.  Azriese?  f .  Anno 1620 "

- Olio su tela  "S. Michele Arcangelo" Scuola Romagnola del sec. XVII°Proviene dalla chiesa di S. Bernardo (pala d'altare soppresso) In basso a sx compare lo stemma dei Tremazzi, famiglia patrizia di Modigliana, curatrice e  protettrice  della Chiesa di S. Bernardo, con a sx una C e, a destra, una Ma.  In basso a dx si leggono le lettere cubitali: T.M.  Escluso che si tratti del pittore  Faentino Tommaso Missiroli per ragioni di età, l'ignoto autore comunque ha, spudoratamente copiato il quadro analogo del pittore bolognese Guido Reni.

[1] TRADUZIONE: Il secondo con questo cognome è il Cardinale Protettore. (1752)

[2] Vincenzo Becattini : "Modigliana e Silvestro Lega" - Faenza Tipografia Faentina - 1995.: Nota a pag. 60.

[3] TRADUZIONE: Pier Paolo Cardinal Crescenzi  primo protettore  (1620)

CAMERA DA LETTO

camera_da_letto.jpg

STUDIO    (Soffitto con decorazione Liberty)

Ovale sul caminetto

- Olio su tela :    "Madonna e Gesù Bambino, San Filippo Neri, San Francesco di Sales.   Di autore ignoto di ambito emiliano-romagnolo del XVIII° sec.
Probabile proviene da qualche chiesa sconsacrata di campagna.

Quadro a parete dietro la scrivania:

- Olio su tela:  "Madonna del Fuoco"  (di Forlì)  di autore ignoto di ambito romagnolo della fine del XVIII° sec. Proveniente dalla chiesa di S. Martino in Monte. Donazione del Priore Francesco Mancorti fratello dell'ultimo parroco di S. Martino, Don Alberto

studio.jpg

Sotto:    

- Olio su tela senza cornice : "Angelo Annunciante" copia puntualissima di un ben noto                                  esemplare del Sassoferrato, (un preraffaelita fra i puristi del '600) conservato nella  Pinacoteca di Cesena. Si ritiene sia opera del sacerdote Francesco Baldassarri (Faenza 1836-1912) che fu pittore dilettante, insegnate nel Seminario di Modigliana, oltre che Vescovo di Imola dal 1901 alla sua morte nel 1912. Tre dipinti  nello stile  devozionale del Baldassarri, si conservano nella chiesa del Carmine a Faenza.

Piccolo quadro sopra la cassaforte:

- Olio su rame, 25 x 20,5   rappresenta i Santi: Bernardo, Caterina d'Alessandria,  Caterina da Siena e Girolamo in adorazione davanti ad un tempietto con la  Vergine in trono con Bambino.  Di fattura notevolmente  raffinata,di scuola toscana della fine del XVI° sec.  Proviene dalla casa del Priore di S. Bernardo, quale dono di  devoto.

Quadro sulla parete a destra del caminetto:

- Olio su tela : "Sant' Andrea Avellino"  (1521-1608)  sul retro una scritta: 1744 di Filippo Tassinari  di Modigliana. Non è chiaro se si tratti dell'autore o del proprietario dell'opera, ma la Soprintendenza scrive "attivo del XVIII° secolo" come  se si trattasse di un pittore. L'opera è discreta. Proviene dall'Oratorio del Conte Alessandro Bandini[3]

Proclamato Santo nel 1712 Sant'Andrea
apparteneva all'Ordine dei Teatini. Morì d'apoplessia mentre
si accingeva a dir messa dopo aver pronunciato le prime
parole: "INTROIBO AD ALTARE DEI..."  Questo Santo
veniva invocato per una buona morte.

Quadro a parete sopra il divano: 

- Olio su tela:"Ritratto del Vescovo Marino Bergonzini" di nessun pregio artistico, se non affettivo (sembra un'oleografia!) eseguito nel 1960, da un certo B. Ravella 

Incollato sul retro un biglietto che recita:

Questo ritratto, dipinto in un luogo di sofferenza** per chi è più altamente 
qualificato ad offrire a Dio la sofferenza del Suo gregge, viene devotamente ed 
umilmente presentato a S.E. Mons. BERGONZINI  da 
l'Autore
Volterra 19   07   1960               

** Carcere di Volterra.

Quadri a Sx. della finestra:

- Olio su tela : "Santa Caterina d'Alessandria" Vergine e martire Autore ignoto di  ambito italiano, seconda metà del sec. XIX.

Sotto:

- Olio su tela :  " Madonna del Cantone"  copia dell'affresco eseguita, nel 1832,    come da annotazione posteriore, da Giovanni Francesco Baccherini  (nato il  27/02/1776 ) e figlio di Giuseppe l' autore della pala d'altare dell' Immacolata Concezione  della cappella sinistra  del  transetto del duomo.


3 Scrive il Priore di S. Stefano Giacomo Filippo Traversari : "Li 27 di Aprile 1791 per facoltà accordatami da Sua Eccell.za Rev.ma Monsig.e Luigi Ruffo Arcivescovo d'Apamea e Nunzio Apostolico di Firenze benedii l'Oratorio del Sig.e Conte Alessandro del fu Sig.e Filippo  Bandini di Modigliana sotto il Titolo di S. Andrea Avellino, e terminata la Benedizione vi celebrai la S.Messa. Alessandro Bandini era il fondatore e proprietario dell'antico Teatro dei Soozofil


CAPPELLA


cappella_vista_di_fronte_porta.jpg

 

Soffitto :Pannello centrale alla maniera di Felice Giani di Palazzo Milzetti a Faenza.  Trattasi di piccola tela dipinta e montata su telaio in ferro che riproduce una vicenda narrata nella Bibbia nei libro dei Giudici.  Giaele, moglie di Eber il Kenita, dopo aver attratto nella propria tenda Sisara, generale canaanita sconfitto dall'esercito israelita, che fuggiva dai suoi inseguitori, lo uccide nel sonno conficcandogli un picchetto della tenda nel cranio, con una violenza tale da trapassarlo completamente.

Parete sinistra:

- Quadretto  CALENDARIO con reliquie dei Santi giorno per giorno.

- Oli su tele ovali : " S. Agostino, San Girolamo, San Gregorio Magno e  Sant'Ambrogio.  Autore ignoto di ambito emiliano-romagnolo della fine del  XVII° inizio XVIII° secolo.

-Terracotta dipinta
: "Immacolata Concezione"  posta entro struttura trionfale in legno dorato. Di bottega emiliano-romagnola della  prima metà del XVIII° sec.

- Piccola mensolaPorta Reliquie  in legno e argento, con reliquie di Santi, appartenenti alla Cattedrale

- Urna in legno:  L'urna con l'effige della Veronica, contiene numerose Reliquie di Santi provenienti dalle Parrocchie dismesse o dirute della ex- diocesi di Modigliana.

- Piccole statue in legno dipinto, Angeli porta torcia: opera di artista locale del XVIII° secolo. Provenienti, probabilmente, da imprecisata chiesa di campagna.

cappalla_vista_altare.jpg

Parete d'ingresso:

Tre Quadri -Teche portareliquie del XVIII° secolo originariamente alle pareti della sacrestia grande del Duomo.

- Entro cornice dorata : Autentica delle 546 RELIQUIE conservate nei  quadri-teche appesi alla parete, emessa dall'Arcivescovo di Firenze:


JOSEPH  MARIA  MARTELLI

Dei et Sanctae Sedis Apostolicae Gratia Archiepiscopus
Florentinus et Sacri Romani Imperii Princeps & c.

Universis....... Seguono i 546 nomi dei Santi le Reliquie
dei quali sono nelle tre teche - quadro citate sopra.

Datum Florentinae  Ex Nostro Archiepiscopoli Palatio Die sexta
Decembr. Anno MDCCXXXIX

Firmato;  Antonius  de Puiecis  Can. Provic.

Sotto:                         

Piccole stampe policrome della Via Crucis      

Parete finestra:

- Sul mobile di Sacrestia : In alto Teca dorata trapezoidale contenente copia al naturale in  cera del cranio di S. Caterina da Siena con velo Monacale e coroncina di fiori. La  relativa reliquia è nella teca appesa al collo. Esecuzione dell'effige può essere  datata fra il 1790 ed il 1810. Provenienza dalla chiesa dismessa della Confraternita della Misericordia e Morte di Modigliana dedicata a S. Caterina.

- Al centro del mobile e sul ripiano:  Altri reliquiari di proprietà del Duomo

A dx della finestra:  Alcuni quadretti con testimonianza di "Grazia Ricevuta"

Sotto:

"Santa Martire"
non identificata. Piccola statua in terracotta dipinta sconosciuta alla  Soprintendenza ed all'Ufficio Catalogazione Diocesano. Di ignoto locale del XIX sec.  proveniente, probabilmente, da una chiesa di campagna.


Termina qui la panoramica dell'Appartamento Storico dei Vescovi di Modigliana
da me riarredato con quanto trovato nell'edificio, compresa la  soffitta,
ed alcune tele provenienti dalla sacrestia di S. Bernardo.


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