05/01/2016 |
di DON MASSIMO. Oggi ricorre il mio 25° di Ordinazione Presbiterale. Lo ricordo per dire un grosso grazie a Dio e a tutti coloro che mi hanno accompagnato in questo già lungo ma affascinante cammino che è il servizio del prete alla comunità degli uomini, in relazione al Mistero di Dio. Devo tanto ai miei genitori a mio fratello agli amici di vecchia e nuova data. Devo molto a persone che hanno avuto fiducia in me e che pregano per me. Senza questi aiuti chissà dove sarei adesso! Lascio due preghiere che mi interpretano in questo momento:
- Chiedo a Dio di farmi accettare le cose che non possono essere cambiate. Chiedo a Dio di darmi la forza di agire nelle cose che devono e possono essere cambiate. Chiedo a Dio di farmi distinguere le prime dalle seconde. Chiedo a Dio di farmi conoscere e accettare i miei limiti e di compiere come posso la Sua volontà che è la mia gioia. A maggior Sua gloria e per il bene dell'umanità.
- Ogni tanto ci aiuta il fare un passo indietro e vedere da lontano.
Il Regno non è solo oltre i nostri sforzi, è anche oltre le nostre visioni.
Nella nostra vita riusciamo a compiere solo una piccola parte
di quella meravigliosa impresa che è l’opera di Dio.
Niente di ciò che noi facciamo è completo.
Che è come dire che il Regno sta più in là di noi stessi.
Nessuna affermazione dice tutto quello che si può dire.
Nessuna preghiera esprime completamente la fede.
Nessun credo porta la perfezione.
Nessuna visita pastorale porta con sé tutte le soluzioni.
Nessun programma compie in pieno la missione della Chiesa.
Nessuna meta né obbiettivo raggiunge la completezza.
Di questo si tratta:
noi piantiamo semi che un giorno nasceranno.
Noi innaffiamo semi già piantati, sapendo che altri li custodiranno.
Mettiamo le basi di qualcosa che si svilupperà.
Mettiamo il lievito che moltiplicherà le nostre capacità.
Non possiamo fare tutto,
però dà un senso di liberazione l’iniziarlo.
Ci dà la forza di fare qualcosa e di farlo bene.
Può rimanere incompleto, però è un inizio, il passo di un cammino.
Una opportunità perché la grazia di Dio entri
e faccia il resto.
Può darsi che mai vedremo il suo compimento,
ma questa è la differenza tra il capomastro e il manovale.
Siamo manovali, non capomastri,
servitori, non messia.
Noi siamo profeti di un futuro che non ci appartiene. (J.Dearden)
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"Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore.
Una vita non vissuta per gli altri non è una vita.
Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una
goccia in meno."