06/02/2016 |
di DON MASSIMO. Gesù dice a Pietro, Andrea,
Giacomo. Giovanni e ai loro amici pescatori: 'andate al largo e lì gettate le
reti'. Non mi intendo di pesca ma faccio delle mie considerazioni cercando di
cogliere l'indicazione di Cristo che porterà al miracolo. Egli invita a osare,
perchè al largo c'è più insicurezza, ma col coraggio si può andare e provare.
Osare davanti alle sfide del quotidiano. Là al largo poi l'acqua è più profonda
ed è proprio lì che bisogna 'gettare le reti'. Cercare non nella superficialità
di 'acque staganti e inquinate'. Porre il nostro lavoro nelle 'acque profonde'
là dove le persone vivono le vere domande di vita, le vere questioni che
chiamano in causa i valori più duraturi. Signore aiutaci ad andar oltre cioè
che è superficiale e ad andare nel profondo del cuore umano.
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"Noi cerchiamo le cose importanti nei luoghi che danno successo, forza, potere. La luce i magi la trovano in periferia, a Betlemme”. “Tutte le genti sono chiamate”, ha affermato mons. Zuppi. “Se dimentichiamo questo facilmente entriamo nella logica di Erode”. L’arcivescovo ha aggiunto: “L’Epifania la vede chi cerca, chi va per strada! Non ci mettiamo in cammino perché abbiamo tutte le risposte e le sicurezze. La paura consiglia sempre di rimandare. Dobbiamo rischiare come i magi che non se ne stanno nascosti nelle loro case, ma seguono la stella e cercano il re dei giudei che è nato. Non restano a discutere tra di loro, a confrontarsi, a chiacchierare, ad aspettare sempre qualcosa o qualcuno. E vale anche per noi: se non smettiamo di confrontarci inutilmente, spesso solo per vanità, per difendere il nostro protagonismo, il personale potere, non troviamo niente di nuovo e restiamo senza speranza. I mondi chiusi restano senza futuro”