11/02/2016 |
per la GIORNATA DEL MALATO. "Il credente che fa visita o si prende cura di una persona inferma, riconosce con
umiltà che il Signore Gesù si è identificato con il malato e non con il visitatore. Rivestito di “sacramentalità cristica” il malato chiede al visitatore di condividere una dimensione di spoliazione, di impotenza, di povertà. Il visitatore desidera incontrarsi con il volto di Cristo sofferente. Riconoscendone il valore e la sua inalterabile dignità, il visitatore entra
nella stanza dell’infermo “in punta di piedi” e con profondo rispetto. (dal sussidio CEI)
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