STRUTTURA MUSICALE
Sequenza liturgica in 10 movimenti.
1.
Introduzione, Coro e Solisti - "
Stabat Mater dolorosa"
2.
Aria per Tenore - "
Cuius animam"
3.
Duetto per Soprano I e Soprano II - "
Quis est homo"
4.
Aria per Basso - "
Pro peccatis"
5.
Recitativo per Basso e Coro - "
Eia, Mater"
6.
Quartetto, Solisti - "
Sancta Mater"
7.
Cavatina per Soprano II - "
Fac ut portem"
8.
Aria per Soprano I e Coro - "
Inflammatus et accensus"
9.
Quartetto, Solisti - "
Quando corpus"
10.
Finale, Coro - "
Amen, in sempiterna"
SOLISTI E CORO
Soprano I - Marta Torbidoni
Soprano II - Federica Carnevale
Tenore - Pietro Picone
Basso - Marco Camastra
Coro Lirico "Città di Faenza"
ENSAMBLE
Pianoforte - M° Monica Ferrini
Violino - M° Elisa Porcinari
Violoncello - M° Marcella Trioschi
NOTIZIE SULLA COMPOSIZIONE
La creazione dell'opera si deve al prelato spagnolo don Manuel Fernández Varela, il quale essendo desideroso di possedere un manoscritto di Rossini, pregò il musicista pesarese di volerlo accontentare. Rossini, che ben conosceva l'adattamento pergolesiano dello Stabat Mater, d'altro canto non volle mai cimentarsi fino a quel momento nella composizione di una versione propria, ma non volendo deludere padre Varela, cedette infine alle sue insistenze e incominciò la stesura, venendo ricambiato da questi con un dono. In effetti, non è mai stato ritrovato un atto di vendita comprovante l'acquisto dell'opera, dato che lo stesso Rossini, con l'assenso del Varela, stabilì che la partitura non sarebbe mai stata pubblicata, essendo anch'essa un dono personale.
La stesura dello Stabat Mater si fermò a causa di una dolorosa lombaggine sofferta in quel periodo dal musicista, ed a causa della sua probabile scarsa motivazione nell'affrontarne la composizione. La partitura venne quindi ceduta al musicista Giovanni Tadolin
i, suo amico, il quale avrebbe ultimato il lavoro a scapito dell'ignaro padre Varela. A questo punto sembra essere giustificato l'interesse di Rossini a non pubblicare il manoscritto, sennonché a lavoro ultimato, venne ugualmente eseguito con le modifiche di Tadolini a Madrid nel 1833 su interessamento del committente padre Varela.
La prima parigina del 1842 fu molto favorevole e ne seguì il 18 marzo all'Archiginnasio di Bologna la prima italiana con successo diretta da Gaetano Donizetti con Marietta Alboni, il successivo 26 giugno la prima al Teatro La Fenice di Venezia e il 1º luglio al Teatro Regio di Parma con la Alboni.