17/04/2020 |
Gesù incontrando la samaritana al pozzo di Sicar le dice: “Se tu conoscessi il dono di Dio!” La meraviglia della preghiera si rivela proprio là, presso quei ‘pozzi’ dove andiamo a cercare la nostra acqua. Cosa troviamo? Qui accade un fatto per noi incredibile: è Cristo che viene ad incontrare ogni essere umano; è Lui che ci cerca per primo ed è lui che ci chiede da bere. Gesù ha sete di una sete particolare: ha sete di noi! La sua domanda sale dalle profondità di Dio che ci desidera. Che lo sappiamo o no, la preghiera è l'incontro della sete di Dio con la nostra sete. Dirà Sant'Agostino che‘Dio ha sete che noi abbiamo sete di lui”.
Ci siamo abituati a credere che tutto nasce e si genera nel momento in cui noi pensiamo o sentiamo una cosa. Il Catechismo ci ricorda invece che c’è qualcosa che ci precede. Questo qualcosa è Qualcuno, è Dio stesso. Il nostro desiderio di un incontro importante, attraverso la preghiera, è segno come una nostalgia, verso quel Qualcuno che era prima di noi e che già ci stava aspettando. La preghiera potrebbe esprimersi nella sensazione di un ‘vuoto’ nel nostro spirito. E’ però un vuoto che rimanda ad una presenza, attesa e desiderata in qualche modo. (cfr CCC 2560)
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