27/04/2020 |
La rivelazione della preghiera nell'Antico Testamento si iscrive
tra la caduta e il riscatto dell'uomo, tra la domanda accorata di Dio ai suoi
primi figli: “Dove sei?. . . Che hai fatto?” e la risposta del Figlio unigenito
al suo entrare nel mondo: “Ecco, io vengo. . . per fare, o Dio, la tua volontà”
. La preghiera in tal modo è legata alla storia degli uomini, è la relazione a
Dio nelle vicende della storia.
(cfr CCC 2568)
Se nei numeri scorsi del CCC avevamo
parlato di una chiamata permanente di
Dio all’uomo e di un desiderio essenziale di ogni uomo verso Dio,
oggi sottolineiamo che questo incontro avviene nella storia e che ha avuto un
suo sviluppo. Entriamo in specifico nella presentazione che ne fa la Sacra
Scrittura, che noi chiamiamo ‘rivelazione’. Essa ci rivela appunto di una sapienza, che è guidata
dallo Spirito e che ha condotto l’uomo
ad un rapporto con Dio sempre più importante e centrale. Per i cristiani esso
culminerà in Gesù Cristo e nell’
unione che si ha con Lui stesso (in Cristo, per Cristo, con Cristo). Ma già dall’
Antica Alleanza, e negli episodi narrati in essa, possiamo ricavare spunti che
restano sempre basilari per vivere la preghiera. E’ la storia dell’umanità,
ma anche una storia che si focalizza nel dialog-rapporto con un popolo
specifico, che sarà il popolo dell’
Alleanza. Tutto si è sviluppato pian piano, nei secoli, attraverso le vicende
di persone che andremo a scoprire nei prossimi articoli.
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