29/04/2020 |
Non appena Dio lo chiama, Abramo parte “come gli aveva
ordinato il Signore”: il suo cuore è tutto “sottomesso alla Parola”; egli
obbedisce. L'ascolto del cuore che si decide secondo Dio è essenziale alla
preghiera: le parole sono relative rispetto ad esso. Ma la preghiera di Abramo
si esprime innanzitutto con azioni: uomo del silenzio, ad ogni tappa costruisce
un altare al Signore. Solo più tardi troviamo la sua prima preghiera in parole:
un velato lamento che ricorda a Dio le sue promesse che non sembrano
realizzarsi. Così, fin dall'inizio, appare uno degli aspetti del dramma della
preghiera: la prova della fede nella fedeltà di Dio. (cfr CCC 2570)
Abramo è considerato, sia dal
cristianesimo come dall’
ebraismo e dall’islamismo,
il padre della fede in un Dio unico e personale. Essenziale per lui diventa il
dialogo con quel Dio dal quale si sente chiamato. Ma da parte sua troviamo, più
che parole, un ascolto obbediente. L’ascolto
obbediente è quello della docilità, più che della sottomissione cieca. Egli si
fida di quel Dio che sente dentro di sé. Egli lo ascolta e poi segue il senso
di quell’appello che avverte. Così troverà la forza di ‘lasciare la sua terra’per
seguire una promessa.
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