30/04/2020 |
Avendo creduto in Dio, camminando alla sua presenza e in
alleanza con lui, il patriarca è pronto ad accogliere sotto la propria tenda
l'Ospite misterioso: è la stupenda ospitalità di Mamre, preludio
all'Annunciazione del vero Figlio della Promessa. Da quel momento, avendogli
Dio confidato il proprio Disegno, il cuore di Abramo è in sintonia con la
compassione del suo Signore per gli uomini, ed egli osa intercedere per loro
con una confidenza audace. (CCC 2571)
La sottolineatura di oggi sta nel
verbo‘accogliere’.
Dopo aver visto la caratteristica della fede di Abramo come un ascolto docile,
oggi sottolineamo una parola bella e importante per ogni relazione, quella dell’ accoglienza. Siamo di fronte non tanto a pensieri e a
ragionamenti, ma davanti a un Dio personale che bussa alla sua porta e che chiede di essere accolto nel suo mistero. Ogni
persona fuori di noi si presenta a noi come qualcuno tutto da scoprire nell’accoglienza. Straordinariamente la rivelazione che Dio farà
è in tre presenze, che poi verranno lette dalla tradizione cristiana (espressa
nella famosa icona di Rublev), come incontro con Dio Trinità. L’accoglienza del mistero che è l’ altro, del mistero che è il Totalmente Altro , in Abramo
trova espressione concreta, nei gesti e nella generosità di una casa aperta e
di un pasto comune.
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