01/05/2020 |
Quale ultima purificazione della sua fede (come scriverà la
lettera agli Ebrei), proprio a lui “che
aveva ricevuto le promesse”, viene chiesto di sacrificare il figlio che Dio gli
ha donato. La sua fede non vacilla: “Dio stesso provvederà l'agnello per
l'olocausto” ; “pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai
morti” . Così il padre dei credenti è configurato al Padre che non risparmierà
il proprio Figlio, ma lo darà per tutti noi. La preghiera restituisce all'uomo
la somiglianza con Dio e lo rende partecipe della potenza dell'amore di Dio che
salva la moltitudine . (cfr CCC 2572)
Abbiamo
visto che la preghiera di Abramo è fatta di un’ascolto
docile, che si concretizza più che in gesti che in parole: lasciare la propria
terra natia, andare verso una nuova terra promessa, accogliere i tre misteriosi
viandanti a Mamre . Infine Abramo è chiamato ad un gesto fortissimo quanto
difficile da capire: il sacrificio dell’ unico
figlio. Isacco era il figlio della promessa di una discendenza numerosa come le
stelle del cielo, perché allora sacrificarlo? La preghiera di Abramo lo porta a
camminare nel buio di una fede che ad un certo punto perde i connotati della
razionalità e della logica. E’ fiducia
pura nel Dio delle promesse.
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